Recensione della commedia strumentale per soprano en travesti e strumentisti solisti Le avventure di Pinocchio andato in scena presso Aula Ottagona, Terme di Diocleziano dal 22 al 25 novembre 2018
“L'atman è il danzatore
l'atman limitato è il palcoscenico
i sensi sono gli spettatori”
(Shivasutra di Vasugupta)
La prima esecuzione della versione italiana de Le Avventure di Pinocchio di Lucia Ronchetti all’ Aula Ottagona delle Terme di Diocleziano omaggia Collodi nei giorni contigui alla sua nascita (24 novembre 1826).
La favola di Pinocchio somiglia a una metamorfosi alchemica, come riferisce la compositrice, “il percorso di Pinocchio è insieme umano, animale, vegetale e, nel suo viaggio di formazione, attraversa profondità marine, foreste buie e insondabili e si libra in cieli inesplorati.”
La storia di Pinocchio è al tempo stesso fantastica e profondamente umana nelle sue immagini simboliche. Come lui, tutti gli esseri umani si ritrovano a fare i conti con le acque sommerse della coscienza e non è impresa da poco riemergerne trasformati. Tutti amiamo Pinocchio perché possiamo riconoscerci in lui a tutte le età, nelle storie spesso condite e romanzate dalle bugie che raccontiamo e soprattutto ci raccontiamo.
“E in principio fu il Verbo….”. Il suono della voce di Pinocchio precede la sua forma. Sembra averlo afferrato bene Lucia Ronchetti che propone un’opera di “teatro acustico” priva di allestimenti scenici, solo pochi rappresentativi oggetti per contestualizzare l’azione.
Ronchetti riesce magistralmente nel difficile compito di sintetizzare in 60 minuti le avventure di Pinocchio attraverso scene prettamente sonore. Ogni azione, scenario e personaggio è interpretato da uno degli strumenti solisti dell’Ensemble Intercontemporain che attraverso specifiche voci strumentali ci riportano all’ essenza delle emozioni alla base del nostro immaginario. La partitura quindi è varia e contrastante, dai Pink Floyd con “One of these days” a Nino Rota, Julius Fucik e Strawinsky, vari generi e ritmi si alternano negli adattamenti solisti che, come nelle intenzioni dell’autrice, ci fanno percepire i personaggi “come entità informi, inadeguate, ambigue e perverse che continuamente disturbano, mettono alla prova, deridono, e distruggono Pinocchio e la sua aspirazione di diventare un essere umano”.
Gli unici personaggi ad avere una voce narrante sono Pinocchio e la Fata Turchina interpretati dal soprano en travesti Juliette Allen che riesce a tenere ottimamente la scena incarnando le metamorfosi con tonalità vocaliche e fisicità mimica. Pochi ed essenziali i costumi.
La pièce, già rappresentata con successo nel 2016 a Rouen, Parigi, Lione e Strasburgo, nasce come progetto di teatro musicale da camera per adulti e bambini, proprio per essere vicino ai più giovani raccoglie e adatta l’eredità del teatro di strada, evidente nei virtuosismi mimici di Juliette Allen e nella figura del percussionista Gilles Durot che fa da burattinaio e cantastorie intervenendo silenziosamente, ostacolando o facilitando Pinocchio.
Tuttavia il pubblico presente in sala è composto prevalentemente da adulti, forse per questo l’interazione con la platea si è limitata ai saluti finali del Pinocchio bambino.
L’ apprezzamento e l’emozione del pubblico risuonano nell’ applauso finale.
L’ex Planetario rappresenta un contesto d’ eccezione per la pièce e sembra tagliarsi su misura per la rappresentazione, con la sua cupola ad ombrello ci da l’impressione di trovarci in un “uovo cosmico”.
Possiamo lasciare l’Aula salutando il nostro Pinocchio di strada con le parole del pulcino di Collodi: «Mille grazie, signor Pinocchio, d’avermi risparmiata la fatica di rompere il guscio! Arrivedella, stia bene e tanti saluti a casa! ».
Anna Valentina Pappacena
26 novembre 2018
Informazioni
Le avventure di Pinocchio
di Lucia Ronchetti ed Ensemble Intercontemporain
Commedia strumentale per soprano en travesti e strumentisti solisti
Testi di Carlo Collodi
Direzione Ensemble Intercontemporain di Matthiew Roy
Con
Juliette Allen (soprano en travesti)
Diégo Tosi (violino)
Jens McManama (corno)
Eric-Maria Couturier (violoncello)
Nicolas Crosse (contrabbasso)
Gilles Durot (percussionista)