Giovedì, 19 Settembre 2024
$ £

Una stanza tutta per lei: la rassegna al femminile giunge al termine

Dal 9 marzo al 14 maggio 2017 al Teatro Brancaccio 8 spettacoli sull’universo donna

È giunta al termine la rassegna al femminile “Una stanza tutta per lei” che ha visto impegnato Il Teatro Brancaccino di Roma dal 9 marzo al 14 maggio 2017. L’evento diretto da Daniele Salvo con la collaborazione di Marioletta Bideri e Melania Giglio, ha previsto la rappresentazione di 8 spettacoli differenti in cui veniva indagato un aspetto sempre diverso del femminile del mondo contemporaneo. Ne è emerso un universo della donna complesso e sfaccettato.

Tra gli ultimi lavori abbiamo apprezzato Il viaggio di Felicia di Claudio Pallottolini con la regia di Marco Simeoli. Felicia interpretata da una bravissima Federica Bern, nota la grande pubblico per la fiction Ris, è una ragazza rumena che si è trasferita in Italia alla ricerca di un lavoro e per realizzare tutti i sogni di gioventù che ha sempre coltivato. Purtroppo è costretta a scontrarsi con i pregiudizi, con la chiusura e l’ignoranza delle persone con cui si relaziona. Dapprima trova un lavoro come badante, ma viene violentata dall’uomo che accudisce dando per scontato che tra le mansioni di Felicia ci siano anche le prestazioni sessuali. La ragazza delusa e amareggiata accetta la proposta di un suo conterraneo di entrare in un giro di prostituzione. Dimostra così alla madre svalutante e ipercritica che è riuscita anche lei a trovare una sua realizzazione, a questo punto il tipo non conta più..
Storia toccante sulle umiliazioni femminili delle donne emigrate in Italia, risulta una vera coltellata al cuore. Felicia subisce tante ingiustizie per il solo fatto di essere straniera e la sua storia diventa simbolo della condizione di ogni emigrato. In più ci sono le violenze verso una donna che si trova in una condizione di fragilità e di bisogno, che diventa oggetto di sfruttamento sessuale. Originali e interessanti le scelte registiche di Simeoli che è ricorso ad una commistione di generi: l’uso di video si fonde con la recitazione e la musica. Ottima l’interpretazione della Bern che ha ben caratterizzato il suo personaggio dando al pubblico l’illusione di essere realmente di fronte ad una donna dell’Europa orientale. Uno spettacolo quindi ad ampio respiro sia per le problematiche, sia per le tecniche di realizzazione. Struggente e commovente.
Altrettanto forte e toccante è stato lo spettacolo di chiusura: Le difettose di Eleonora Mazzoni con Emanuele Grimalda, la nota attrice di teatro, cinema e televisione, conosciuta dal grande pubblico per la sua partecipazione a fiction come I Cesaroni e Un medico in famiglia. Ma chi sono le difettose? Deficio dal latino significa “mancare di qualcosa” e le donne difettose mancano della maternità, sono quelle che frequentano i Centri per la procreazione assistita. Il testo è tratto dall’omonimo libro di Eleonora Mazzoni e percorre la storia di una di queste donne difettose, Carla, che a quasi 40 anni ha deciso di avere un bambino a tutti i costi. Il desiderio di maternità diventa una pretesa, un’ossessione, una nevrosi da cui la protagonista non riesce più ad uscire. Il marito stanco di sentirsi un “inseminatore a orario”, lascia Carla, perché lui il bambino lo vuole con lei, non lo vuole a tutti i costi come Carla. Per lui, se non arriva non è problema, mentre per Carla è diventata una vera patologia. Il finale svelerà i veri motivi che alimentavano l’ossessione di Carla e quando si riappacificherà con la madre, verso cui smetterà di sentirsi inferiore per la mancata maternità, ritroverà il suo equilibrio.
Tratto caratterizzante del testo sono l’ironia e la comicità che hanno creato delle situazioni esilaranti trattando una tematica così complessa divertendo il pubblico in sala, che ha riso per gran parte dello spettacolo. Da sottolineare le eccezionali capacità interpretative di Emanuela Grimalda che è riuscita a passare da situazioni drammatiche in cui sgorgavano lacrime vere dai suoi occhi a momenti di esilarante comicità. Ha dato il volto a ben otto personaggi , tutti perfettamente caratterizzati, con voci, accenti e atteggiamenti cuciti addosso ai singoli personaggi. La regia di Serena Sinigallia ha scelto di rimanere fedele al testo della Mazzoni , costruendo un impianto scenico e recitativo essenziale. Spettacolo quindi commovente e divertente con la stessa intensità, un vero capolavoro che rappresenta di uno spaccato di vita contemporanea. La stessa Grimalda e Mazzoni ci dicono di aver frequentato i centri per la maternità assistita, quindi parlando dall’interno di questo folle sistema per avere un figlio a tutti i costi.

Mena Zarrelli

22 maggio 2017

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

Newsletter

Iscriviti alla nostra newsletter per scoprire gli sconti sugli spettacoli teatrali riservati ai nostri lettori