Recensione dello spettacolo “Un bacio dai tuoi papà” in scena al Teatro dei Servi dal 29 marzo al 17 aprile 2016
Quando si è trovata l’anima gemella, la persona con cui si è deciso di condividere e trascorrere tutta la propria vita, è naturale provare un forte desiderio di diventare genitori: se l’amore è il pilastro su cui si costruisce e si basa la famiglia, non c’è alcun impedimento a una coppia di poter avere un bambino. Ma cosa accade quando la coppia in questione è composta da due partner dello stesso sesso? Nell’Italia di oggi una coppia di fatto riuscirà mai a essere accettata come tale e formare una propria famiglia? Sembra questo il principale interrogativo che lo spettacolo, scritto da Gianpiero Pumo e diretto da Gianluca Ferrato, si pone, e che pone soprattutto al pubblico in sala. La storia, infatti, parte proprio dal desiderio-dilemma dei due protagonisti, Sebastiano e Daniele interpretati da Mauro Conte e dallo stesso Gianpiero Pumo, di diventare genitori: a desiderarlo maggiormente è Sebastiano, tanto da arrivare anche a chiedere alla propria sorella di fare da mamma-surrogato.
Una proposta che si definirebbe più che indecente se non ci si mettesse nei suoi panni, e allora sì che l’idea non sembrerebbe più così malsana... Perché, se da una parte a impedire a due partner dello stesso sesso di avere figli è la natura stessa, che con qualche ’stratagemma’ si potrebbe raggirare, non si riuscirebbe a fare altrettanto con quelle leggi morali e umane che impediscono di fatto a due uomini o a due donne di formare una famiglia.
Il tema qui affrontato è decisamente toccante e attuale, ma la commedia non perde mai di verve e ha il pregio di non diventare mai troppo banale dato che l’argomento viene toccato sì, ma in modo ancora superficiale e a volte retorico.
La scelta di restare più in superficie e di non andare troppo oltre quei luoghi comuni legati alle coppie di fatto, è di sicuro voluta dato che, in uno spettacolo di circa due ore, è difficile trattare veramente appieno temi del genere, inoltre sembra anche che non si vogliano troppo scombussolare le corde di un pubblico forse troppo poco educato verso certe tematiche, per cui ci si limita a stuzzicarle in modo da lasciare a tutti gli spettatori qualcosa sui cui riflettere.
Ecco, quindi, che i dialoghi si articolano in modo piacevole, non mancano le battute e ci si diverte molto, soprattutto con l’entrata in scena dei coniugi Marta e Aldo, rispettivamente Valeria Monetti e Carlo Zanotti, e della bravissima Paila Pavese, che veste i panni della mamma di Sebastiano. Sul palco gli attori danno vita a personaggi reali, con pregi e difetti comuni a tutti, per questo è facile immedesimarsi nell’uno o nell’altra o anche un po’ in tutti, perché mostrano con molta naturalezza e semplicità al pubblico quelle umane debolezze di cui tutti soffriamo, ma anche la forza e la volontà di amare di cui l’essere umano è capace.
Diana Della Mura
9 aprile 2012