Venerdì, 01 Novembre 2024
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Il DoppiAttore, una valigia di emozioni e non solo

Recensione dello spettacolo Il DoppiAttore, in scena al Teatro Belli dall’8 al 20 marzo 2016

«Quello del doppiatore non è un mestiere che sottrae qualcosa all’attore,

ma che anzi lo accresce. La stessa cosa posso dire di me stesso:

non mi sento inferiore all’attore che doppio con la mia voce, ma di gran lunga superiore».

Angelo Maggi)

È in scena in prima nazionale dall’8 al 20 marzo al Teatro Belli di Roma la performance scritta e diretta da Angelo Maggi, Il DoppiAttore – la voce oltre il buio. Una lectio magistralis per comprendere che tipo di lavoro è il doppiaggio, come si svolge, ma soprattutto chi è il doppiatore.

Attraverso gli spezzoni dei film più noti della storia che scorrono su un pannello disposto alle spalle degli attori, e con l’aiuto di un leggìo, Angelo Maggi, assieme alla sua allieva Vanina Marino, offre al pubblico un’occasione più unica che rara di assistere dal vivo al doppiaggio di una pellicola e di conoscere da vicino chi si nasconde dietro una voce.
A sipario aperto, lo spettatore viene accolto con una scena di Cast Away, film del 2000 diretto da Robert Zemeckis, più precisamente quando Tom Hanks cerca di accendere il fuoco con due bastoni di legno chiacchierando con il suo fedele “amico” Wilson, un pallone da pallavolo. È qui che entra in scena Maggi, che più volte ha prestato la voce all’attore statunitense (Cast Away, Prova a prendermi, The Terminal, La guerra di Charlie Wilson, Molto forte incredibilmente vicino, Cloud Atlas, Captain Phillips, Saving Mr. Banks, Il Ponte delle Spie) questa volta facendolo davanti ad un pubblico di persone. Dopo essersi introdotto in sala, comincia a chiedere agli spettatori cosa o chi pensano che sia il doppiatore. Le risposte sono delle più svariate, c’è una ragazza seduta in platea che sembra coglierne da vicino la semantica. Angelo la fa salire sul palco, è Vanina Marino; da questo momento in poi i due attori cominciano a intrattenere il pubblico spiegando cosa sia il doppiaggio evidenziandone gli elementi principali (ascolto, emozione, interpretazione, volume, tempo, timbro) attraverso l’amichevole partecipazione in video di Massimo Lopez, Marina Tagliaferri, Luca Ward e Pino Insegno. Non manca l’ospite d’eccezione (ieri è stata la volta di Pino Ammendola) che varia di giorno in giorno fino alla durata della messa in scena dello show; domani sarà la volta di Francesco Prando, mercoledì Marco Mete, giovedì Domitilla D’Amico, venerdì Franca D’Amato, sabato Alessandro Quarta e, per concludere, domenica sarà la volta di Claudia Balboni.
Una performance insolita insomma rispetto al teatro a cui siamo abituati ad assistere, ma non per questo sgradevole. Maggi e Marino (attori ed interpreti) interagiscono con il pubblico in ogni momento dello show, il primo in veste di maestro e la seconda in veste di allieva curiosa di scoprire i trucchi del mestiere. Ed è proprio attraverso lo scambio di battute che viene a delinearsi la figura – o il mestiere, che dir si voglia – del doppiatore che è, prima di tutto, un attore il quale, attraverso il proprio talento, ha il compito di dare espressione nella nostra lingua alle emozioni che altri hanno creato nella loro, e solo in un secondo momento interprete (anche se questo suona riduttivo).
Ecco a cosa si deve il titolo dello spettacolo, DoppiAttore, ovvero oltre a “prestare” una voce al personaggio, gli si offre anche una parte del proprio cuore e della propria identità.

 

Costanza Carla Iannacone

14 marzo 2016

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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