Recensione dello spettacolo Pagamento alla consegna, in scena al teatro San Genesio dal 8 al 20 marzo 2016
Successo per la compagnia teatrale Sogni di scena che porta per la prima volta, sul palco del San Genesio, l’opera scritta negli anni ottanta da Michael Cooney “Cash on delivery” che nella traduzione di Maria Teresa Petruzzi diventa per l'appunto “Pagamento alla consegna”.
Sulle orme di suo padre Ray, Michael Cooney ha ideato la tipica commedia inglese fatta di malintesi, doppi giochi, humor fine e sarcasmo il tutto ad un ritmo dal continuo crescendo.
Un compito non facile quindi per gli attori che però riescono a ben caratterizzare i loro rispettivi personaggi, coinvolgendo progressivamente sempre di più la platea. Nulla, nemmeno le numerose poltrone vuote (la pioggia fitta di giovedì sera può essere un pesate deterrente), ha condizionato lo svolgersi della pièce che è stata portata a termine con grande passione ed emozione. E poco importa se ogni tanto qualche parola si perde per strada o non si capisce bene, il risultato, a sipario chiuso, è raggiunto a pieno.
Su tutte colpisce l’ottima interpretazione di Simone Giulietti, che veste i panni di Erik Swan. Questi rimasto disoccupato inscena insieme a suo cugino, infermiere ricettatore di certificati medici e non solo, una truffa ai danni della previdenza sociale. Come? Approfittando di un malinteso nato dopo il trasferimento in Canada del suo ex inquilino il signor Rupert Thompson. Quando dopo ben due anni, e decine di contrassegni ricevuti, bussa alla porta l’ispettore della previdenza sociale Mr. Jenkins la situazione rischia di prendere una brutta piega. Subito Erik coinvolge il suo nuovo inquilino, Norman Bassett (un divertente Massimo Sconci), nel disperato tentativo di riuscire nell’impresa di tenere tutto nascosto sia all’ispettore che a sua moglie Linda. Ma a complicare il quadro è proprio lei, Linda, che quel giorno porta a casa un consulente coniugale… Bugie, travestimenti, finti morti, scambi di persona e un uso della parola in grado di confondere anche il più abile interlocutore per arrivare ad un gran finale dove, come da copione per una commedia, l’happy ending è garantito, ma non affatto banale.
Il tutto ha luogo all’interno di un salotto della borghesia londinese degli anni ’80, una scenografia essenziale che permette alla regia, di Emilia Miscio, di usare a pieno gli ampi spazi del palco, creando una dinamicità che ben si allieta con il clima goliardico, ma pur sempre ricco di tensione (dovuto dalla paura di esser scoperti) che si crea nel corso dell’opera.
Una storia che fan riflettere su come tutto il mondo sia paese. Una realtà, quella dei falsi invalidi che difatti viene spesso accostata solo ad un malcostume italico, ma che poi è comune (non che sia di consolazione) anche altrove. C’è da precisare infine che nella commedia di Cooney la trama ha una sua logica per via del sistema di convalida inglese che, almeno negli anni ’80 non prevedeva la richiesta di documenti (cosa che avrebbe messo fine al tutto dopo pochi minuti) ma autocertificazione mediante firma.
Uno spettacolo divertente, ben interpretato (tuttavia migliorabile) attuale, che merita d’esser visto anche in una serata romana bagnata da un’incessante pioggia.
Enrico Ferdinandi
11 marzo 2016
Informazioni
In scena: Simone Giulietti, Flaminia Grippaudo, Massimo Sconci, Emiliano Pandolfi, Claudio Bianchini, Albamarina Dei, Alessandro Coppola, Alessandro Bonì, Letizia Floreani e Paola Moscelli.
Dall’8 al 20 marzo 2016
Teatro San Genesio – Roma
Pagamento alla consegna di Michael Cooney
Regia di Emilia Miscio
Traduzione Maria Teresa Petruzzi
Direttore di scena Simona Borrazzo
Scene Giorgio Miscio
Fonica Martina Carlini
Costumi Giulia Magionami
Disegno luci Adalia Caroli
Riprese video e foto Riccardo Dell’Era
Repliche dal martedì a sabato ore 21.00; domenica ore 17.00.
Biglietti: intero € 15,00; ridotto ridotto € 12,00.