Recensione dello spettacolo Il Colloquio al Teatro Studio Uno dal 3 marzo al 20 marzo 2016
Nella spietata corsa a ostacoli che è divenuta, ormai, la ricerca di un lavoro il momento topico, la prova estrema, l’istante in cui ci si gioca tutto è divenuto il colloquio: con questa prospettiva bene in mente, insieme alla consapevolezza che non bastano più curriculum ed esperienza comprovata, si scelgono l’abito giusto, la pettinatura più adatta, le parole da pronunciare, la battuta a effetto.
Ma cosa succede se, per il medesimo posto di lavoro in banca, tre aspiranti impiegati completamente diversi tra loro vengono convocati lo stesso giorno, alla medesima ora e in un’unica sala d’attesa? In effetti, i tre non potrebbero avere meno in comune: uno (Luca Basile) è goffo, stralunato, impacciato, chiacchierone ed espansivo, l’altro (Ermenegildo Marciante) è scontroso, sicuro di sé, ben vestito, spavaldo e vanaglorioso, l’altro ancora (Tommaso Arnaldi) è sportivo, salutista, spaccone e disinvolto. Ognuno di loro ambisce allo stesso incarico, ognuno di loro ha bisogno di quel lavoro ed è disposto a tutto, o quasi, per ottenerlo.
“Il Colloquio” è una godibilissima commedia scritta da Serge Da Silva, adattata e messa in scena per il pubblico italiano da Virgina Acqua: chiunque la vedrà non faticherà a spiegarsi i motivi per cui è stata campione d’incassi a Parigi presso il Théâtre Melo d’Amélie dal 2014 ad oggi. Dialoghi brillanti e un ritmo serratissimo al servizio di una comicità coinvolgente, mai banale e capace di prendere efficacemente in giro le mille ossessioni del mondo di oggi: l’apparire invece dell’essere, l’ambiziosa corsa alla leadership, le dinamiche di gruppo, il successo a tutti i costi. Inoltre, un materiale così valido non poteva trovare interpreti migliori: Luca Basile, Ermenegildo Marciante e Tommaso Arnaldi, infatti, riescono a dare credibilità, vivacità e una grande carica di simpatia ai propri personaggi, tratteggiandoli con talento e capacità, conquistandosi minuto dopo minuto, scena dopo scena, la simpatia, le risate e gli applausi del pubblico. Il tutto supportato da intuizioni e invenzioni registiche semplici ma efficaci.
“Il Colloquio” riassume tutto quanto ci si aspetta da un’ottima commedia contemporanea: attualità trattata con ironia corrosiva, spunti di riflessione realistici e l’occasione di poter ridere degli altri come di noi stessi.
Cristian Pandolfino
6 marzo 2016