Recensione dello spettacolo Grandi Coreografi in scena al Teatro dell’Opera di Roma dal 26 febbraio al 2 marzo 2016
Il programma Grandi Coreografi, un omaggio ai mostri sacri Balanchine e Nureyev, ai rivoluzionari del balletto Forsythe e Millepied, scrive una nuova pagina del repertorio del Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma e si avvale dell’esperienza di importanti maestri ripetitori: Ben Huys per il repertorio di G. Balanchine, Sébastien Marcovici per quello di B. Millepied, Amy Raymond e Stefanie Arndt per quello di W. Forsythe, Patricia Ruanne e Frédéric Jahn per quello di R. Nureyev.
Il primo balletto ad andare in scena è Serenade, ideato nel 1934 per gli allievi della School of American Ballet, appena fondata da Balanchine con Lincoln Kirstein e Edward M. M. Warburg a distanza di pochissimi mesi dal suo arrivo negli Stati Uniti. Il coreografo si ispira nel titolo all’omonima composizione di CiaikovskySerenatain do maggiore per orchestra d’archi, op. 48. Il balletto, che costituisce uno degli esempi più alti del neoclassicismo di Balanchine, vede ballerini in costumi celesti danzare di fronte ad una scena anch’essa azzurra. Come scriveva lo stesso Balanchine in Complete Stories of the Great Ballets: “Per Serenade molti pensano che ci sia una storia nascosta nel balletto. Non c’è. Sono semplicemente danzatori in movimento su un bel pezzo di musica. L’unica storia è la storia della musica, una serenata, una danza, se si preferisce, al chiaro di luna”.
Affascina per la serie di danze e gesti, per i movimenti fluidi e flessibili; le pose che ne scaturiscono ricordano la scultura neoclassica.
Closerè un duo danzato dalla coppia Abbagnato - Magnenet, su musiche di Philip Glass, è una creazione molto intima, un duetto dall'impianto classico, complesso da punto di vista tecnico, che miscela energia alla stato puro e vulnerabilità.
Nasce dalla visionarietà di B. Millepied e dallo stretto rapporto con la partitura musicale creata da Philip Glass. Nell’ambito del programma Grandi Coreografi, Closer rappresenta un cameo ballato dall’Étoile Eleonora Abbagnato, affiancata da Florian Magnenet, Primo Ballerino all' Opéra di Parigi. Una scelta speciale per una occasione eccezionale: Eleonora Abbagnato si esibisce per la prima volta in Closer e danza per la prima volta sul palco del Teatro dell’Opera dalla nomina a Direttrice del Ballo.
In scena c’è mancanza di manierismo e una sensibile attenzione ai dettagli, è uno studio della semplicità e dell’eleganza, fatto di passi fluidi e concatenati l’uno all’altro. Il duetto vive in scena accompagnato al pianoforte dalla sublime Enrica Ruggiero.
Segue nella serata The Vertiginous Thrill of Exactitude, breve coreografia neoclassica di William Forsythe. Sulle note della Sinfonia n. 9 di Schubert. In scena cinque danzatori che nei loro movimenti a primo impatto richiamano la danza classica che però è spogliata dalla sua forma elementare e priva di narrazione drammatica; anche tutù i delle danzatrici sono diventati meri riferimenti di se stessi sotto forma di dischi giallo - verdi. Due uomini e tre donne ad alta velocità eseguono passi tecnicamenti difficili catturando il pubblico che tiene il tempo e, a volte deve ricordarsi si respirare.
Un intenso lavoro sulle estremità, sui disequilibri, sulle accelerazioni e decelerazioni, fa di questo balletto affidato a cinque ballerini, un gioiello di velocità e precisione.
Raymonda III Atto, è il primo grande balletto che il celebre Rudolf Nureyevmette in scena dal suo arrivo in Europa. Dalla prima versione del 1964, all’ultima per l’Opéra di Parigi, il balletto rimane sostanzialmente fedele a quella di Petipa, pur presentando un preciso tocco alla Nureyev. Il reapertorio è stato insegnato agli al corpo di ballo del Teatro dell’Opera da Patricia Ruanne e Frédéric Jahn.
La scena si apre con la festa per il matrimonio di Raymonda e De Brienne, con una processione dei nobili e relativi seguiti, per finire con i reali e i nuovi sposi. La festa inizia con una danza ungherese che si chiude in un galop, e con l'apoteosi alla quale tutti partecipano. Interprete indiscussa è stata Susanna Salvi che ha riscosso il successo del pubblico con numerosi applausi, il ruolo di Raymonda le calzava alla perfezione.
Un modo, quello di confrontarsi con un repertorio di grandi coreografi del Novecento, che ha sicuramente portato crescita a tutti i componenti del Corpo di Ballo.
Alessia Fortuna
28 febbraio 2016
informazioni
Teatro dell’Opera di Roma
SERENADE
Musica Pëtr Il’ič Čajkovskij
Coreografia George Balanchine
ripresa da Ben Huys
Costumi Barbara Karinska
Luci Agostino Angelini
CLOSER
Musica Philip Glass
Coreografia Benjamin Millepied
ripresa da Sébastien Marcovici
Ideazione scenica e costumi Benjamin Millepied
Luci Roderick Stewart Murray
realizzate da Agostino Angelini
Pianoforte Enrica Ruggiero
THE VERTIGINOUS THRILL OF EXACTITUDE
Musica (su base registrata) Franz Schubert
Coreografia William Forsythe
ripresa da Amy Raymond, Stefanie Arndt
Ideazione scenica e luci William Forsythe
Costumi Stephen Galloway
Luci realizzate da Agostino Angelini
RAYMONDA III ATTO
Musica Aleksandr Glazunov
Coreografia Rudolf Nureyev
ripresa da Patricia Ruanne, Frédéric Jahn
Scene e Costumi Barry Kay
Luci Agostino Angelini
Orchestra, etoiles, primi ballerini, solisti e corpo di ballo del Teatro dell’Opera di Roma