Recensione dello spettacolo Millennium Bug in scena al Teatro Lo Spazio dal 23 al 28 febbraio 2016
Luca Coscioni era un uomo come tanti altri, forse un po' più attivo nel sociale e nella politica, al quale nel 1995 viene diagnosticata la SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica). Dopo un iniziale sconforto dovuto alla tragica situazione e tutto ciò che ne conseguiva, non si perde d'animo e dato un taglio netto al passato inizia la sua "nuova vita" e la sua ultima "maratona", quella più importante...la decisiva per tante persone come lui che potrebbero condurre una vita molto migliore invece di essere solo cavie delle aziende farmaceutiche non dichiarate come tali.
Luca ci ha lasciato nel 2006 dopo una lunga serie di battaglie con le Istituzioni, parte di una sanguinosa guerra silenziosa che ancora prosegue su diversi fronti.
A interpretarlo sul palco e Galliano Mariani che in una straordinaria prova attoriale intraprende un monologo con se stesso e la sua coscienza (riflesso dell'essere e della coscienza di Coscioni) che diviene dialogo col pubblico e con la coscienza collettiva del nostro Paese, col Potere Temporale (o Politico che dir si voglia) e il Potere Spirituale, col Passato che pensiamo di aver vissuto ma a quanto pare abbiamo solo subito, il Presente che stiamo vivendo (?) e un futuro che mentre inesorabilmente arranchiamo nonostante tutto ci aspetta.
All'interno di una scenografia scarna ed essenzialmente simbolica assistiamo al progredire della malattia (30 secondi per digitare una lettera) e dei fatti che dal 1995 al 2006 tra ipocrisie, falsità, rinvii, voltafaccia e nuove alleanze dovute alle solite ritrattazioni dell'ultimo minuto hanno caratterizzato i rapporti tra Vaticano, Istituzioni italiane (prima tra tutte la Corte di Cassazione) e Luca Coscioni appoggiato fino all'ultimo istante da Pannella con i suoi Radicali.
Come un antieroe dei film della New Hollywood il nostro "Maratoneta" nonostante i tanti ostacoli taglierà il traguardo ma il referendum popolare per l'utilizzo di cellule staminali neurali nelle terapie di cura della SLA e di tante altre malattie neurodegenerative alle urne sarà un amaro flop.
Alla fine cosa ci rimane? La tanta umanità di un uomo che ha lottato non per i suoi diritti, ma per i diritti di tutti e la constatazione che forse il Millennium Bug che aspettavamo alla mezzanotte del 31 dicembre 1999 non si sia fatto vivo sui computer ma a livello sociale ed istituzionale iniziando la lenta erosione che (senza fare troppi catastrofismi) ci ha portato all'Italia contemporanea che più che una "Repubblica democratica,fondata sul lavoro" dove " La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme...etc. etc." sembra il paradossale regno di Wizard of Id delle comic strip dei fu Johnny Hart e Brant Parker.
Fabio Montemurro
1 marzo 2016