Recensione dello spettacolo “La Truffa” di Giuseppe Talarico in scena al teatro Agorà dall'11 al 29 febbraio 2016.
La commedia in scena in questi giorni al teatro Agorà scritta e diretta da Giuseppe Talarico ed interpretatata dalla Compagnia InControscena offre uno spaccato sull'attuale società, all'insegna della costante ricerca della felicità e di quel “colpo” che potrebbe cambiare la propria esistenza.
I protagonisti sono due amici, Davide (Giuseppe Talarico) e Pietro (Claudio Boschi), romano uno e napoletano l'altro e già solo quest'accoppiata non può far altro che prospettare grasse risate.
A questi si aggiungono le mogli (Serena Farnesi e Lucia Rossi), la suocera barese (Elena Verde) e le guardie francese e tedesca (Vittorio Ciardo).
Tutti questi potrebbero apparire i personaggi di una barzelletta e invece sono i vari personaggi che in maniera perfettamente studiata interagiscono sul palco a colpi di battuta ben assestati e mai scontati, scatenando l'ilarità del pubblico.
La storia in breve è quella del classico raggiro, intentato da gente onesta costretta a pensarci perchè intenta a sbarcare il lunario data la criticità dell'epoca in cui viviamo.
Quindi tra escamotages e contatti con la “gente giusta” (un avvocato, alias Flavio Ciancio, che mette in mezzo un petroliere arabo ed un ricco texano, Andreas Plithakis) tentano di mettere in atto il grande colpo della loro vita.
Peccato però che gli autori debbano essere loro e che le loro vite siano condizionate dalla presenza delle rispettive mogli e delle ambizioni di queste, più rivolte ad una tradizionale idea di famiglia.
La commedia degli equivoci e malintesi trae spunto dalla più classica commedia dell'arte ma ben riadattata ai giorni nostri. Il grande merito della regia è di aver studiato perfettamente testi, pause ed exploit. Non un attimo in cui cala la tensione. Il pubblico è coinvolto ed intento a seguire le vicende ed anche dove i tempi si allungano o perdono di verve è perché anche questo è giustamente calcolato, allentare per poi assestare il tiro.
Le gag suonano familiari, non si ha mai l'impressione di assistere a qualcosa di lontano dal proprio immaginario ma del tutto privo di plagio. Infatti, quante volte, tantissime... abbiamo visto un ispettore francese con quello charme e quella r moscia e quante abbiamo immaginato la durezza di un altro tedesco con quell' incedere marziale e agire senza mezzi termini. Eppure, nonostante ci si aspetti il modo in cui questi si muoveranno non è possibile sfuggire al riso e alla comicità di questi ruoli perché autentici.
Tutta la compagnia dimostra bravura e professionalità, il tutto inserito in un testo ottimamente congegnato.
La truffa non riuscirà ma vale davvero la pena scoprire il perché i nostri malcapitati non riuscendo in un intento, trionferanno in un altro.
S. D.
15 febbraio 2016