Lunedì, 21 Aprile 2025
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2ma non2. Pirandello analizza a suo modo i legami umani

Recensione dello spettacolo 2ma non2 in scena al Teatro Brancaccino dal 28 gennaio al 7 febbraio 2016

E' proprio Pirandello in persona (che a ripensarci assomiglia un po' a Martin Feldman) che come se nulla fosse arriva e si siede tra la platea, si beve il suo bel caffè fumante e come se fosse nel suo studio e noi fossimo suoi ospiti sale sul palco a presentarci la situazione che i personaggi gli (e ci) racconteranno a breve per poi essere giudicati proprio da noi che assistiamo.

L'Italia è quella del Fascismo; due amici, Carlino e Tito, che lavorano al Ministero della Guerra e vivono insieme, per non pagare la tassa sul celibato imposta dal Duce, decidono di condividere una donna in due. La scelta ricade sulle rimembranze adolescenziali di Melina che senza farselo dire due volte accoglie la loro proposta di accudirli e coccolarli e si trasferisce da loro. 

Questo è l'antefatto di un ménage à trois sottoscritto da tutti e tre che va avanti meravigliosamente finché Melina non rimane, nonostante le precauzioni, in cinta. Qui inizia il dramma di Carlino e Tito perché data la particolare situazione, la donna è allo stesso modo di entrambi, non sa dire di chi sia il figlio. I due uomini iniziano così da una parte sempre più ad odiarsi e dall'altra ad arrovellarsi su come risolvere la questione senza però tenere conto delle decisioni della donna arrivando in ultimo ad allontanarla e a ricongiungersi a lei solo in punto di morte dopo il parto (andato a buon fine) di Ninì.
Il bambino diventerà da questo momento non il frutto dell'amore tra due uomini e una donna ma l'oggetto della contesa tra due uomini in competizione che si detestano. Così sarà prima affidato ad una nutrice, poi messo in collegio e infine adottato dalla famiglia di un suo amichetto. Sarà proprio quest'adozione e la perspicacia del piccolo Ninì a fare da deus ex machina e riportare la pace tra i due papà/zii.

Pirandello, di una modernità sconvolgente, rompendo in questa novella ogni confine tra forme narrative ed espressive, si schiera dalla parte della donna mettendo in luce debolezze e stoltezze dell'uomo quando è messo alla prova con la dura realtà dei fatti, sottolineando la forza e la perseveranza di quello che viene considerato da sempre il "sesso debole". Gli interrogativi posti da questa storia sono molteplici: amicizia, rapporto tra uomo e donna, paternità e maternità vengono analizzati a fondo variando di volta in volta la percezione dello spettatore che passa dalla più astratta filosofia, alla tragedia e in fine alla commedia.

La Compagnia del Sole riesce a far ridere, riflettere e anche commuovere affrontando un testo non di semplice trasposizione e dimostrando quanto una pagina scritta, se c'è dietro un serio lavoro di ricerca possa, prendere davvero vita sulla scena.

 


Fabio Montemurro
7 febbraio 2016

Logoteatroterapia

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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