Recensione dello spettacolo Storie di Claudia in scena al Teatro Quirino dal 26 dicembre 2015 al 17 Gennaio 2016
Come si arriva a desiderare di diventare un’attrice? Qual è il percorso professionale e umano da intraprendere per arrivare a diventare una donna capace, al tempo stesso, di dedicarsi alla propria carriera, a se stessa e alla propria famiglia? E' ciò che illustrata nel suo spettacolo di un’ora e mezza la bravissima Claudia Gerini, che presenta al Quirino un ‘one woman show’ in cui si svela e si racconta al pubblico per la prima volta. Dopo tredici anni di assenza dalle scene teatrali, la Gerini narra le “Storie di Claudia” in un atto unico che, come ogni favola che si rispetti, si apre con i suoi sogni di bambina.
L’attrice narra di come sia cambiata la sua visione del mondo e della realtà grazie all’incontro con la signorina Maria, un’eccentrica signora anziana dallo spiccato accento romagnolo che abitava nel suo stesso palazzo. Per la Claudia bambina, l’anziana rappresentava un affascinante mistero da scoprire: di età indefinita, la signorina Maria ha introdotto Claudia nel fantastico mondo dello spettacolo. Quando da piccola andava a trovarla, rimaneva sempre sopraffatta dalle sue storie e dai suoi racconti ma anche dalle foto, dai poster e dalle locandine cinematografiche con cui la signorina aveva tappezzato casa. È così che cominciò ad abbandonare i giochi con i suoi coetanei in cortile, per diventatare una vivace e curiosa appassionata di un mondo di cui sognava di diventare la protagonista. Con le storie di quelle donne, veri miti del mondo dello spettacolo internazionale, quali Carmen Miranda, Marlene Dietrich e Monica Vitti, che Claudia si è confrontata e nei confronti delle quali ammette di avere un debito, quello cioè di aver affermato e reclamato il diritto delle donne a far parte di un ambiente maschilista e maschile.
Donne incredibili, artiste famose e complicate cui anche da adolescente si è ispirata, tentando di trovare il suo spazio in quel mondo fantastico. Il provino per “Non è la Rai”, il programma tv di Gianni Boncompagni, ha segnato per sempre la sua carriera e la sua vita: proprio da qui Claudia ha mosso i primi passi diventando, con l’impegno, la passione e il sacrificio, una stella del red carpet. E non solo: Claudia è diventata anche compagna di vita dell’uomo che ama e madre di due bambine. Tre ruoli della vita di una donna in cui la Gerini dimostra di sapersi destreggiare e che riesce a conciliare.
Tra un omaggio all’Angelo Azzurro e un altro alla grande Monica Vitti, quasi a mo’ di metafora del suo percorso artistico e umano, a fine spettacolo Claudia diventa eccezionalmente un’acrobata dimostrando al pubblico la sua crescita professionale e ammettendo che quella di raccontare storie come fa lei, interpretando sempre ruoli diversi, è una grande fortuna. E dondolando tra vertigini, piroette, paure e delusioni, non viene mai meno il desiderio di raccontare e di trasmettere la passione e l’amore per la vita e per lo spettacolo al punto che lei stessa spera in futuro di diventare la signorina Maria di qualcun altro.
Scorrono come un film davanti agli occhi del pubblico la vita, i sogni, i desideri e le delusioni della Gerini in uno spettacolo che, grazie ai disegni di Giuseppe Ragazzini, alle musiche arrangiate da Leonardo De Amicis e alle coreografie firmate Roberta Mastromichele, rende l’idea del mondo in cui ha mosso e muove tutt’ora i suoi passi l’attrice. Il merito di aver saputo sottolineare la bravura e l’alto livello di professionalità raggiunto dalla Gerini va, però, al regista Giampiero Solari: dai tempi di Boncompagni, Claudia ne ha fatta di strada, è cresciuta, è maturata e si è formata diventando l’attrice di successo di oggi, capace di parlare della sua carriera con naturalezza e con affetto e dimostrando fin dove la passione, la fiducia nelle proprie capacità e il sacrificio riescano a spingere un essere umano mosso dal desiderio di realizzare i propri sogni.
Diana Della Mura
7 gennaio 2016