Recensione dello spettacolo “Alberto, Veronica e me” in scena al teatro Agorà dal 17 novembre al 6 dicembre 2015
Cosa fare quando il tuo migliore amico chiede aiuto perché ha speso tutti i suoi soldi per amore di una sensuale escort? E come reagire quando la moglie del tuo migliore amico vuole vendicarsi del tradimento subìto proprio con te? Questi sono i dilemmi esistenziali che Leonardo, scapolo quasi quarantenne, si trova a dover affrontare grazie al suo amico Alberto che si è invaghito perdutamente di una escort, Veronica, con la quale ha trascorso i sei mesi più belli della sua vita. Proprio a causa di questa sua passione, però, Alberto ha finito col dilapidare anche i risparmi messi da parte per andare in vacanza con la moglie Bianca e festeggiare i dieci anni di matrimonio.
Tra i soldi consumati per la escort e il matrimonio quasi sull’orlo del baratro, Alberto è ulteriormente disperato perché consumato dall’amore folle che prova per Veronica: non sapendo a chi altro rivolgersi, si confida con l’amico Leonardo che, suo malgrado, gli darà ‘asilo’ in casa sua per un mese. Un via vai che ai vicini di casa di Leonardo sa tanto di “love story” in cui gli amanti sono proprio Alberto e Leonardo, e le indiscrezioni sono tanto più alimentate dal modo di essere di Leonardo stesso, raffinato e di bell’aspetto e soprattutto ancora single. Messa sul chi va là dai diversi pettegolezzi, Rita, sorella di Leonardo e incarnazione della ciociara classica, cerca di vederci chiaro perché suo fratello non può essere “finocchio”, soprattutto ora che gli ha trovato una brava ragazza con cui potersi accasare. La musica cambia, però, quando in scena entra proprio Veronica…
Divertente, avvincente e intrisa di romanità all’ennesima potenza, questa commedia, scritta, diretta e interpretata da Giuseppe Talarico e dagli attori della compagnia InControscena, presenta tutti gli elementi per intrattenere piacevolmente il pubblico: con la vivacità del testo e la verve dei personaggi, Talarico in modo leggero e godibilissimo sa ricreare in scena situazioni e ‘topoi’ della realtà quotidiana. Dalla moglie tradita all’uomo innamorato di un’altra, dalla sorella impicciona al cognato geloso fino al cinico personaggio della escort, Talarico si trova sul palco a doversi confrontare e destreggiare tra i caratteri ora forti ora deboli dei personaggi da lui creati. Proprio perché quello di Leonardo appare un personaggio quasi in balia degli eventi, erroneamente lo spettatore può considerarlo come un elemento di secondo piano finché non ci si rende conto che è lui a reggere le fila di tutto. Tutta la commedia si svolge intorno alla figura di Leonardo: casa sua è il luogo d’azione ed è lui il punto di riferimento tra tutti i personaggi, perfino di Veronica stessa, ed è sempre lui che, con battute sagaci e frizzanti, sottolinea ora i difetti e le debolezze ora le assurdità dei suoi amici, innescando così il riso e il sorriso nello spettatore che riconosce nelle situazioni create in scena quelle tipiche della commedia all’italiana. Tra equivoci, luoghi comuni e la maestria di Talarico nel destreggiarsi tra una battuta e l’altra, a reggere la scena e a moderare le personalità degli altri attori, l’ora e mezza di commedia vola letteralmente e alla fine lo spettatore esce divertito dal racconto dell’umana natura.
Diana Della Mura
23 novembre 2015