Recensione dello spettacolo Il Duello in scena al Teatro Parioli Peppino De Filippo all'interno della rassegna Primo Sale il 23 e 24 ottobre 2015
Una mattina il tenente ussaro Armand D'Hubert è comandato dal generale dal quale dipende di andare alla ricerca del tenente Gabriel Feraud per comunicargli che è agli arresti perché ha ucciso durante un duello il figlio del sindaco della città di Strasburgo dove sono dislocati. Feraud irromperà mentre D'Hubert sta interrogando la servitù della casa dove alloggia e nonostante quest'ultimo lo inviti a ragionare poiché la sua situazione non è già delle migliori il primo non vorrà sentire ragioni e lo sfiderà a duello. Entrambe usciranno da questo primo scontro malmessi ma Feraud non ancora contento vorrà duellare una seconda volta con D'Hubert poi una terze e infine una quarta. Il duello durerà quindici anni e attraverserà con gli occhi dei duellanti e di tutti i personaggi che gli ruotano intorno gli stravolgimenti sociopolitici dell'Impero Napoleonico: la prese del potere da parte di Napoleone Bonaparte, la Campagna di Russia, Lipsia e l’Elba, Waterloo e Sant’Elena, e in fine la Restaurazione.
Armand e Gabriel col passare del tempo invecchieranno e perderanno il primo l'uso di una gamba e il secondo (proprio durante una ripresa del duello) un occhio ma nessuno dei due si arrenderà. Il motivo alla base di questo infinito duello pare sia l'onore ma la causa è ignota a tutti anche se le supposizioni sono tante, forse troppe anche se a un'interpretazione obiettiva molto probabilmente sembra essere la "lotta di classe" infatti come D'Hubert incarna la Nobiltà così Feraud il Popolo.
Una messa in scena che a differenza del racconto di Conrad, dal quale è tratto, mette in luce i punti di vista di entrambe i duellanti e lascia la costruzione dell'intreccio a tutti i personaggi che gli ruotano intorno e che col loro cantare, discorrere, urlare ci mettono al corrente di ciò che è accaduto storicamente e nel particolare come si è evoluta la vicenda che stiamo seguendo.
Un testo, per la drammaturgia di Matilde D'Accardi, che mescolando con sapienza realtà e finzione rendendo a pieno il background storico ed emotivo dell'epoca e dei personaggi col passare del tempo e il cambiare delle situazioni. Alessandro Marmorini e Michele Lisi sono ben calati nelle parti e fanno dei duelli che rasentano la realtà. Carlotta Mangione e Davide Paciolla interpretano tutti i personaggi di contorno dimostrando una grandissima capacità di trasformismo istrionico.
Uno spettacolo insolito (ormai le messe in scena in costume sono difficili da vedere anche all'Opera) che appassiona e lasciando il dubbio sulla reale causa alla base della discordia dimostra come davanti alla Morte sia nobili sia popolani siano tutti uguali e infatti alla fine "il duello" non avrà vincitore.
Fabio Montemurro
27 ottobre 2015