Recensione dello spettacolo B.L.U.E. in scena al Teatro Sette dal 24 al 27 settembre 2015
Un luogo e un titolo degno di un musical sono gli ingredienti chiesti al pubblico per creare la ricetta dello show tutto in blu delle piccole pesti sotto il segno dei Bugiardini. Ed è dunque sold out per l'ineditissimo Non aprite quella tenda, vincitore tra le proposte della serata. In questo caso, spoilerare la trama è più che lecito, considerando che ogni sera cambiano le carte in tavola: una coppia, insieme alla sorella minore di lei, decide di festeggiare l'anniversario in campeggio.
La ragazzina, mentre i fidanzatini si concedono effusioni, anche piccanti, in pochi preziosi momenti di intimità, si distingue subito come scout modello nel gruppo del campeggio gestito da un capo anziano, impegnato nella gestione di un adolescente pasticcione che, nonostante tutte le amorevoli intenzioni, non può fare a meno di schiacciare distrattamente e decimare le nottole che grazie alle misure protezionistiche si sono nel tempo riprodotte in gran numero nella zona. Dopo essere stato rapito dalle piccole creature e misteriosamente minacciato dalle stesse se avesse ammazzato un altro membro della comunità animale, il ragazzo scopre l'amore con la giovane scout, successivamente però uccide per sbaglio proprio il capobranco-nottola, ed inizia l'incubo per i quattro innamorati. La fuga dei protagonisti in automobile è interrotta dall'arrivo di Nonno-nottola, disperato per la morte del nipote e pronto a vendicarlo, che sfortunatamente è colpito da un'intossicazione per aver bevuto dell'acqua contaminata ed una volta salvato dagli umani non può fare altro che perdonarli.
All'interno di questa cornice, la pièce è arricchita di sotto-microcosmi che mostrano i vari rapporti tra i personaggi.
Un ingresso superenergico e note all'insegna del terrore inaugurano lo spettacolo. La scena è molto semplice, pronta ad accogliere con la fantasia degli attori qualsiasi situazione B.L.U.E: un piazzato con dei faretti fissi su fondale blu, per attori vestiti di blu, mentre dei pannelli rettangolari mobili con tulle chiaro e corredati di panchina sono tutta l'attrezzatura di cui i ragazzi dispongono, minimale e sfruttabilissima. Il loro spostamento determina volta volta il fuoco dell'azione, il “piano luci” e, con semplici proiezioni, anche la scenografia. Tra i grandi ospiti vip della serata, la specie volatile improvvisata più simpatica della storia, il Piurupiù.
Le risate non mancano in uno show dai caratteri per definizione imprecisi, annientati dal fascino di una sana creazione istantanea di gruppo: la regola numero uno è guardarsi negli occhi e poi abbandonarsi rispettivamente alle proposte dell'altro, una scelta per niente facile quella dei Bugiardini, ma premiata dalla vivacità di questa geniale intuizione fortunatamente importata in Italia.
L'impalcatura c'è, invisibile agli occhi dello spettatore, probabilmente esito di un profondo studio sui meccanismi del musical, oltre all'esperienza degli attori nell'ambito dell'improvvisazione, per cui la struttura di base è in grado di fare da trampolino di lancio da cui i nostri atleti creativi si tuffano coraggiosamente regalando scene di prosa, canzoni e balletti ogni sera sempre diversi, con tanto di happy ending – solo per gli umani, però, in quest'occasione le nottole non ci hanno guadagnato granché!- e di morale ecologica in pieno stile WWF: è bene fare attenzione a non schiacciare la natura, per non rischiare di ucciderla. Chi avrà il coraggio di calpestare le aiuole dopo aver assistito a questo show? Uno spettacolo dunque per grandi e per piccini, armonizzato da un lavoro straordinario dei musicisti, che hanno egregiamente accolto, naturalmente all'impronta, le proposte degli attori inserendo generi musicali diversi ad hoc per ogni scena. Tutto sommato, considerando l'estremo buio in cui la compagnia si caccia regolarmente per tirarne fuori un intero spettacolo, il percorso narrativo era organico e articolato, l'intero cast esilarante e il giovane nottolicida si è distinto per abilità canore e l'immediata capacità di attingere a dettagli utili per ricollegarsi alle precedenti scene.
Alla fine del B.L.U.E. musical, il coinvolgimento dello spettatore è coronato da una premiazione, previo inserimento del proprio indirizzo e-mail sul fogliettino dell'estrazione, per vincere una B.L.U.E-shirt, con tanto di valletta ritira-bigliettino, amabilissima formula magica per la conquista di nuovi contatti.
Non si esce insoddisfatti insomma da una B.L.U.E. Night. Se una delle missioni del Teatro è rivivificare lo spettatore, agganciato dalla curiosità assoluta su cosa possa accadere nella scena successiva, mai più vera fu questa affermazione come in questo genere di show.
Perciò, scendono in campo gioco, energia, mistero, generosità artistica: un esperimento decisamente riuscito, in un Paese che ha dimenticato le sue grandiose doti creative, spesso distrattamente schiacciate, uccise, sterminate dalla noia.
Claudia Giglio
28 settembre 2015