Lunedì, 25 Novembre 2024
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Le nuove leve del corpo di ballo del Teatro dell'Opera danno sfoggio delle loro capacità

Recensione del Saggio spettacolo l'11 luglio 2015 al Teatro Costanzi di Roma

I parte

Apre lo spettacolo la Dvořák Suite, per la corografia di Gheorghe Iancu. Un balletto che molto spesso viene messo in secondo piano ma che il suo estremo dinamismo e spensieratezza rendono uno dei pezzi di danza classica più emozionanti e coinvolgenti di sempre.

Illuminazione e costumi dai toni pastello hanno caratterizzata questa coreografia che ha impegnato tutti gli allievi dal primo anno ai diplomandi. Una girandola dai toni morbidi che ha tenuta alta l'attenzione del pubblico fino all'ultimo inchino.

 

Dopo un breve intervallo è stata la volta dell'Adagio della Rosa dove sulle note di Čajkovskij, la diplomanda Elisabeth Vincenti nei panni della Principessa Aurora ha potuto dare sfoggio di tutto il suo virtuosismo tecnico. Un'ottima esecuzione virtuosistica peccato solo per i toni forse un po' troppo cupi e la mancanza di dinamicità della coreografia di Marius Petipa riportata in scena dalla direttrice Laura Comi molto ma molto fedele all'originale.

 

II parte

Occupata tutta dall'esecuzione di Musica sull'Acqua di Handel la secondo parte del Saggio ci ha piacevolmente meravigliati con una coreografia di Massimo Moricone.

Illuminazione molto "acquatica", sfumature pastello e fumi di vapore acqueo, toni blu e viola hanno messo in risalto luci ed ombre della scena. Una coreografia corale e di grande impatto visivo ed emotivo, dove momenti narrativi di estremo dinamismo si sono alternati a momenti descrittivi più calmi.

 

III parte

Ha chiuso lo spettacolo il Raymonda Divertissement, Il terzo atto del balletto Raymonda di Petipa su musica di Glazunov, riportato in scena con estrema fedeltà e cura da Ofelia Gonzalez e Pablo Moret.

Illuminazione iniziale dalle sfumature fredde che poi cede man mano che si raggiunge l'apoteosi della coppia di innamorati verso toni d'impatto visivo (ed emotivo) sempre più caldi. La coreografia corale e molto impegnativa ha dato modo di mettere in evidenza il virtuosismo di altri due diplomandi di quest'anno: Arianna Tiberi nel ruolo di Raymonda e Domenico Gibaldo in quello del Principe Jean de Brienne.

Un saggio che fa promettere bene sul futuro del corpo di danza del Teatro dell'Opera di Roma.

 

 

Fabio Montemurro

 

 

12 luglio 2015

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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