Recensione di Coppia aperta, quasi spalancata in scena la teatro Kopó dal 2 al 5 luglio 2015
Al centro di questa brillante commedia troviamo la storia di Antonia, 38 anni, madre e moglie casalinga, ossessionata dai continui tradimenti del marito, un affascinante intellettuale di sinistra, abile oratore, sempre pronto a far passare le sue scappatelle come un qualcosa di normale all’interno di una coppia sposata da tanti anni. A nulla servono i vari tentativi di suicidio di Antonia (ben tre in un solo mese), l'unica soluzione trovata da suo marito sembra essere la “coppia aperta”. Riuscire a ritrovare la femminilità perduta non sarà un gioco da ragazzi per la povera donna, ma grazie all'aiuto di suo figlio ed alla sua forza di volontà le cose sembrano migliorare.
Dopo un lungo periodo di adattamento Antonia trova un nuovo compagno, molto più giovane e più intelligente dell'ex marito, il quale appena scopre che la loro coppia è diventata aperta da entrambe le parti inizia a sentire le correnti fredde della gelosia. Nel momento in cui sente di perdere ciò che aveva dato per scontato essere suo, esce letteralmente fuori di testa, urla, scalpita e minaccia di suicidarsi pur di ristabilire l'equilibrio primordiale. Quando l'uomo ha tante donne viene considerato un dongiovanni, un grande seduttore, e spesso si dà la colpa alla moglie per aver perso femminilità nel corso degli anni, magari a causa di eventi come le gravidanze o il naturale invecchiamento della pelle.
Infatti le rughe o anche i chili di troppo, intaccano notevolmente di più la bellezza femminile, mentre gli uomini con l'avanzare dell'età acquistano fascino, anche per donne molto più giovani di loro. Per il genere femminile, invece, avere un amante denota un comportamento troppo libertino, frivolo, da qui l'appellativo di donna “facile”. Sembra semplice in effetti dall'esterno riuscire a mandare avanti la casa, una famiglia, un lavoro, trovare il tempo per comprare abiti alla moda, depilare ogni centimetro del nostro corpo per risultare sempre pronte in qualsiasi momento, o truccarsi per nascondere le occhiaie, ma non troppo per non sembrare volgari (e magari irretire appositamente qualche malintenzionato), avere un hobby, anche, che ci distenda in quei periodi dove diventiamo isteriche per niente (quegli strani giorni che sembrano così misteriosi ed arcani per il sesso maschile) e riuscire dopo tutto ad avere tempo anche per trovare un uomo, ma soprattutto per tenerselo stretto. Al giorno d’oggi non dovrebbero più esistere distinzioni così nette e marcate fra uomini e donne, eppure ci sono: che sia nella vita coniugale, come possiamo ben notare attraverso la storia di Augusta, ma anche nella vita lavorativa, la parità dei sessi non è sempre un traguardo facile da raggiungere.
Per concludere la performance di Lisa Moras e Michele Vargiu è stata sensazionale. Dall'inizio alla fine, tra imprevisti e battute di ogni sorta, non si può fare a meno di ridere. Entrambi sono riusciti a rendere giustizia a questa bellissima commedia, inserendo anche elementi di attualità innovativi e divertenti.
Veronica Mancino
03 luglio 2015