Recensione de Vissi per Maria al Teatro Di Documenti il 14 e 15 marzo 2015
Immaginate di uscire di casa convinti di esser diretti a teatro e di ritrovarvi misteriosamente nel salotto di casa della soprano più apprezzata al mondo, calorosamente accolti dalla sua governante Bruna, un'anziana signora dal marcato accento veneto che vi invita gentilmente ad accomodarvi e manifesta la propria gioia al pensiero che Madame Maria Callas possa tornare da un momento all'altro e rimanere piacevolmente sorpresa nel trovarsi circondata da tanta gente. Di sicuro la presenza di così tante persone, le dimensioni ridotte e l'aspetto inusuale del locale potrebbero destare il sospetto che non ci si trovi effettivamente nel salotto di casa di un personaggio di fama mondiale, ma questo non basta a rompere la magia: il riuscitissimo tentativo di Bruna di intrattenere gli ospiti servendo loro del thè con i biscotti e raccontando aneddoti interessanti sulla vita della cantante, distrae da qualsiasi sprazzo di razionalità, al punto che un pensiero comune dev'essere stato: "Certo è che se avessi saputo che avrei incontrato Maria Callas, avrei indossato qualcosa di più elegante".
I racconti di Bruna sono accompagnati da fotografie ed intervallati dalla riproduzione di alcune registrazioni dei momenti più gloriosi della carriera della padrona di casa. L'intensità con cui la fedele cameriera descrive il suo rapporto con la Callas è assolutamente coinvolgente: pregi e debolezze di una donna forte e fragile allo stesso tempo vengono messi in rilievo esaltando l'aspetto più umano della dea indiscussa della lirica. All'improvviso si ha la sensazione di non conoscere minimamente la famosa storia di Maria, una donna così diversa da quella raccontata dai media. E mentre cresce il desiderio dei presenti di apprendere sempre più informazioni per definire meglio il nuovo profilo della cantante, aumenta anche l'aspettativa di trovarsela davanti da un momento all'altro; aspettativa alimentata dalla stessa governante, che rispondendo al telefono (che squilla ripetutamente) o aprendo alla porta, ci illude ogni volta che si tratti di lei. Ma è Bruna la prima ad illudersi; Maria Callas è in questo caso una sorta di Godot, che tutti aspettano e che non si manifesta mai. La cruda verità è che per quanto la versione proposta dai media differisca da quella raccontata dalle persone che le stettero accanto, il tragico finale non cambia: Maria non c'è più. Risulta difficile pensare che un simile usignolo possa davvero aver conosciuto il silenzio, il silenzio eterno. Unica consolazione è che più eterno di quel silenzio ci sia solo la sua voce. La rappresentazione si chiude nella commozione generale e con un lungo e carico applauso da parte degli "ospiti", che da adesso in poi possiamo permetterci di chiamare "pubblico". Uno spettacolo suggestivo, avvincente dall'inizio alla fine, interattivo, in cui risulta pressoché impossibile perdere la concentrazione anche per un solo momento e tutto questo grazie al travolgente monologo scritto da Roberto d'Alessandro, all'impeccabile interpretazione di Siddhartha Prestinari nei panni di Bruna Lupoli e all'ottima regia di Ilza Prestinari.
Valentina Gargano
17 marzo 2015