Lunedì, 16 Settembre 2024
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Luigi Lo Cascio riscrive in siciliano l’Otello, partendo dal testo di Shakeaspeare

Recensione di Otello in scena al teatro Quirino dal 17 al 29 marzo 2015

«A partire da Shakespeare un altro Otello». Il testo shakespeariano è un solo un punto di partenza per Luigi Lo Cascio, attore e regista dello spettacolo in scena in questi giorni al Quirino. Un punto di partenza che lo conduce a esplorare le passioni umane, incarnate da tre personaggi. 

Iago è il persuasore occulto, animato dalla vendetta, capace di trasformare il linguaggio in arma efficace, fino a devastare la mente di Otello, facendo leva sulla gelosia («il mostro dagli occhi verdi» presente nel terzo atto del Mercante di Venezia), che condurrà il condottiero all’incapacità di discernere tra il dubbio e la certezza, fino all’inevitabile uccisione dell’innocente Desdemona. 

 Il presagio di una fine funesta è rappresentato dal grande fazzoletto, unico elemento della scenografia con cui si apre lo spettacolo, simbolo dell’amore di Otello ma anche presunta prova di tradimento, sul quale si proiettano immagini orribili e terrificanti. Iago entra in scena legato a una lunga corda, condotta da un soldato, originale invenzione del regista, con il compito di riscattare la memoria di Otello, ricordato solo per il suo colore della pelle. Le corde, elementi scenici molto presenti, indicano il legame inscindibile tra l’uomo e le sue passioni, tra lo stratega e le sue trame di vendetta, tra l’odio e il cuore in cui si annida. La parola al servizio dell’amore tra Desdemona e Otello, diventa un’arma che insinua nelle pieghe di un dolore che aspetta solo di essere portato alla luce. Il ritmo incalzante dei dialoghi tradotti in siciliano palesano i tormenti e gli ardori delle figure maschili; Desdemona, invece, pronuncia dolcemente e pacatamente i versi italiani, marcando l’unica differenza che rende impossibile l’amore tra i due amanti, l’abisso tra uomo e donna. Il linguaggio che all’inizio segue il codice cavalleresco, viene contaminato dall’«onesto Iago», trasformandosi in brutale e violento.

Iago, interpretato da Luigi Lo Cascio si presenta al pubblico in un monologo autobiografico, dove si concentra tutta la sua misoginia e il disprezzo per l’amore. Dato che il finale è già annunciato al principio, il regista decide di scriverne uno originale o quasi, di matrice ariostesca. Otello, fino al quel momento iracondo e tormentato, perso il senno accecato dalla gelosia, vuole ritrovare i simboli dell’amore puro e innocente della sua amata e chiede al suo fedele soldato di portarlo sulla luna. E’ qui che il soldato gli spiega che santificare la sua amata è stato un errore, considerandola perfetta, al pari della luna vista dalla Terra, che svela le sue insenature solo a chi la calpesta. Una capacità di metamorfosi di Otello, interpretato da Vincenzo Pirrotta, che dai dialoghi carichi di impeto e struggimento fisico, apprezzati dal pubblico con fragorosi applausi, si muta in un quieto amante in cerca di cimeli per un altare devoto a Desdemona, unico personaggio femminile, interpretato dall’elegante Valentina Cenni.

 

G. P.

18 marzo 2015

 

informazioni

 

OTELLO

di Luigi Lo Cascio

liberamente ispirato all'Otello di William Shakespeare

con VINCENZO PIRROTTA e LUIGI LO CASCIO

VALENTINA CENNI GIOVANNI CALCAGNO

scenografia, costumi e animazioni Nicola Console e Alice Mangano

musiche Andrea Rocca

luci Pasquale Mari

regia Luigi Lo Cascio

 

personaggi e interpreti

OTELLO Vincenzo Perrotta

IAGO Luigi Lo Cascio

DESDEMONA Valentina Cenni

IL SOLDATO Giovanni Calcagno

 

17/19 marzo al Teatro Quirino

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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