Domenica, 24 Novembre 2024
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Serenade: un'ironica riflessione sulla Banalità del romanticismo dei nostri tempi

Recensione de Serenade, in scena al teatro Studio Uno dal 5 al 7 marzo 2015

Io pensavo che l'ultimo eroe romantico fosse stato Corto Maltese e invece mi sbagliavo, a quanto pare ce n'è ancora in giro uno, che però sembra più la parodia di un eroe che un eroe a tutti gli effetti.

Questo eroe dei nostri giorni, animato dallo Sturm und Drang e pervaso dallo Spleen di Baudelaire,  attraverso la poesia, la musica, l'arte esprime i suoi sentimenti a una donna che gli ha scritto una lunga lettera dove gli dice che a un certo punto della vita si arriva a un bivio dove i "rami secchi" come lui vanno tagliati via.

Inizia così il suo grottesco dramma personale che lo porterà a mettersi in gioco un'ultima volta e tentare il tutto per tutto.

 

Così, mentre tra una pausa e l'altra ci racconta tutta la storia che ruota intorno alla lettera, assistiamo al suo ultimo tentativo di riconquista della donna amata e alle riflessioni su tante cose accadute che "sinceramente" alla nuova luce dei fatti non tornano.

Inutile nasconderlo, nonostante l'intervento della spirituale quinta essenza della femminilità (che si arrenderà, catalogandolo come una causa persa a priori) il nostro eroe fallirà ma non si arrenderà e ci farà intuire che prenderà a struggersi fin da subito per un'altra donna: Silvia (che ci siano rimembranze leopardiane?)

Serenade con poesie, canzoni e tanta ironia ci parla di un uomo che perso nelle sue fantasticherie (come una sorte di Don Chisciotte) non è innamorato ne di una donna ne tanto meno di se stesso ma dell'idealizzazione stessa dell'Amore e questo lo porta a sentirsi affine a tanti, troppi spiriti anacronistici e quindi a cacciarsi di volta in volta in una disavventura.

Uno spettacolo tragicomico che con leggerezza pone, tra le righe, l'accento su più riflessioni intorno ai sentimenti umani che hanno un nome ma sempre più perdono contenuto e sostanza.

 

 

Fabio Montemurro

 

11 marzo 2015

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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