Lunedì, 16 Settembre 2024
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Adesso che hai scelto: sconvolgenti storie di sottaciuta realtà

Recensione de Adesso che hai scelto, in scena al teatro Due Roma il 24 - 25 -26 febbraio 2015

Mimmo Sorrentino

Mimmo Sorrentino sale sul palco e ci spiega lo spettacolo che sta per mettere in scena.

Ci dice come tutto sia nato l'anno scorso dai suoi sabato pomeriggio (24 per l'esattezza) passati su Radio TRE nel programma Piazza Verdi e ci spiega anche che lo spettacolo lo costruiremo noi attraverso le nostre scelte. L'unica certezza che ci da e che a fine spettacolo ci inviterà a scrivere una breve poesia che andrà a formare insieme a tutte le altre la poesia della serata.

 

La bellezza di questo spettacolo risiede nell'irrompere della realtà sul palco.

Non una realtà comune ma un insieme di tante piccole realtà che spesso e volentieri non vediamo ma che esistono e sono importanti.

Le racconti che ci vengono narrati sono le storie di  studenti, detenuti, anziani, rom, malati terminali, giudici, vigili del fuoco, tossici, casalinghe, stranieri, attori, commercianti ambulanti…tutte vicende vissute dall'autore in prima persona lungo il suo lungo percorso teatrale (non ancora giunto a termine)

Schegge di vita piene di umanità che lasciano riflettere su piccole cose di tutti i giorni che per molti possono sembrare sciocchezze ma che per altri rappresentano spesso e volentieri veri e propri ostacoli o problemi senza soluzione.

La narrazione è coinvolgente e piena d'ironia che alla fine di ogni racconto lascia sospese per aria diverse riflessioni e un certo retrogusto amaro nella bocca.

Se per conti matematici accertati lo spettacolo può svolgersi a seconda delle scelte degli spettatori in 5040 combinazioni diverse, il finale invece NO, quello è unico ed è un bellissimo invito a scrivere a partire dalla frase "Adesso che hai scelto" una poesia che spontaneamente faccia affiorare sulla carta le riflessioni che lo spettacolo ha innescato nel nostro animo.

Uno spettacolo che fa riflettere sulla realtà oggettiva e soggettiva e che ci ricorda come la poesia è un bel esercizio di conoscenza di noi stessi e di apertura agli altri.

 

 

Fabio Montemurro

 

1 marzo 2015

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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