Lunedì, 25 Novembre 2024
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Il Circo Bianco. La prima puntata della trilogia circense al Teatro Centrale

Il 27 febbraio il Teatro Centrale si è trasformato in un circo, ospitando i professionisti di un'arte eterna che instancabilmente, da tempo immemore, incuriosisce lo spettatore. L'ingresso di due trampolieri innamorati inaugura lo show, finché una coppia di ballerini conquista lo spazio con la prima coreografia.

Lo spettacolo è diviso in tre momenti, intervallati da pause per i cambi di scena: il primo atto riscalda l'atmosfera cominciando a catturare il pubblico, nel mentre intento a pasteggiare.Le passioni amorose sono il tema dominante della serata: le esibizioni sono guidate da intrecci tempestosi tra le pedine di una scacchiera vivente, alcune delle quali alle volte osservano gli accadimenti dai lati del palco. Il bianco naturalmente trionfa sulla scena, seguito immediatamente dal COLORE rosso: incantevoli le maschere sbrilluccicanti dei personaggi. Sullo sfondo, delle proiezioni contribuiscono a scandire i vari passaggi dello spettacolo.

 Gli acrobati, esperti tutt'altro che teorici in ingegneria del corpo umano, sfidano le leggi della fisica e ci offrono una degustazione di molteplici numeri del repertorio della compagnia: prese acrobatiche e contest dalla break-dance alla danza classica, atleti equilibristi e contorsionisti, giravolte sui tessuti, giochi col fuoco, bolle di sapone. Il Circo Bianco non si fa mancar nulla, attraverso un percorso progressivamente infernale, che conduce verso una pericolosissima era del fuoco dalle prove più ardue, precedute da una sorta di rituale demoniaco che ricorda una cerimonia sacrificale.

La scelta del repertorio musicale è eterogenea e non sembra seguire una logica concettuale. Piccole interferenze, nello specifico della serata, hanno osteggiato l'effetto di alcune esibizioni, minando la fluidità dello spettacolo. Alcuni movimenti che parevano incerti o accennati hanno però conferito allo show una naïfferie che restituiva allo spettatore una freschezza d'intenti: i pezzi non riusciti rientrano perfettamente, d'altronde, nel fascino dell'esibizione dal vivo. Fatta eccezione per le pause, forse allungate da problemi tecnici e riprese televisive, il tempo delle esibizioni è volato, i momenti di stupore non sono mancati e la trilogia circense è consigliata: all'interno di una cornice a cavallo tra la performance e la ristorazione, dove per l'occasione era presente anche lo chef più amato d'Italia, Alessandro Borghese, il poliedrico Teatro Centrale è in grado di fornire un'accurata accoglienza verso coloro che vi si recano, in veste di spettatori o collaboratori, per partecipare all'evento. Se questo è solo l'inizio, c'è da scoprire cosa ha in serbo per noi il Circo Bianco nelle prossime puntate.

 

Claudia Giglio

3 marzo 2015

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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