Recensione di Anselmo e Greta, in scena al Teatro Vascello dal 17 al 25 gennaio 2015
"L'immaginazione dell'uomo, in materia di mostri, è limitata."
(Jeorge Luis Borges)
Una fiaba moderna che, come tutte le fiabe, dietro le apparenze nasconde sempre una fortissima componente inconscia e una buona quantità di realtà/verità.
Anselmo e Greta sono due bambini di oggi con due genitori come troppi ce ne sono troppi al giorno d'oggi.
Due genitori che per il bene dei propri figli "pianificano" in schemi rigidi ogni loro giornata, stilando vere e proprie tabelle di marcia che li tengono occupati dividendoli tra scuola sport corsi di lingue e di danza e riducendo lo svago a poche ore al giorno (tra le 2 e le 3 ore, dipende se il giorno è feriale o festivo) non certo all'aria aperta, ma davanti a uno schermo al plasma con i videogiochi.
Le paradossali situazioni familiari e i superflui rimproveri che gli vengono fatti continuamente per ogni parola, minimo movimento o passo, da una parte intrappolano Anselmo e Greta nell'infinito perpetuarsi di una serie di sistematiche e ripetitive consuetudini che fanno sembrare la loro vita e i loro modi di esprimersi meccanici e vuoti da ogni sentimento di reale vitalità ricordando più la "Cantatrice Calva" di Ionescu che la vita di due bambini, dall'altra gli fanno sviluppare una forte irrequietezza e un iperattività che li fa definire di primo impatto "dispettosi" anche se poi dietro i loro comportamenti si nasconde soltanto tanta noia.
Come in tutte le fiabe, però, un giorno succede qualcosa che cambierà le carte in tavola.
Una domenica tutta la famiglia si reca al centro commerciale, mentre i genitori fanno shopping Anselmo e Greta sono confinati nell'area giochi.
Sembra tutto procedere bene ma un improvviso black out farà perdere i due bambini in un simbolico bosco ideale dove il precipitare degli eventi li porterà attraverso un incontro ad avere la consapevolezza della loro emancipazione.
Un finale meno misterioso non ve lo racconto 1) perché potete tranquillamente scervellarvi un po' andandovi a guardare la fiaba a cui fa testo questo lavoro e 2) perché sarebbe molto più costruttivo ed istruttivo andare a dare un occhiata a questo spettacolo che narra con un linguaggio verbale, visivo e interattivo dei bambini dei nostri giorni: una fiaba che fa divertire in modo intelligente i bambini e dà fin troppi spunti di riflessione agli adulti.
Fabio Montemurro
26 gennaio 2015