Sabato, 19 Aprile 2025
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I suoceri albanesi. Resoconto dal teatro Sala Umberto

Recensione de "I suoceri albanesi... due borghesi piccoli piccoli" in scena al teatro Sala Umberto dal 26 dicembre al 18 gennaio 2015

* Nelle appassionate righe che seguono una serie di estratti dal lungo plico sigillato con ceralacca rossa arrivato in redazione poche ore fa e contenente il Report della recente incursione al Teatro Sala Umberto

Caro direttore responsabile,


come ben sa, sono stato recentemente dislocato al Sala Umberto e la situazione su quel fronte mi ha lasciato prima abbastanza perplesso, poi mi ha stupito.

 


Sul palco ho seguito "I suoceri albanesi", per farla breve una commedia, all'apparenza come tante altre, anche se... ora mi spiego.


Ad esser sincero la mia prima impressione non è stata delle migliori poichè sul palco fin dall'inizio mi è sembrato di vedere "Indovina chi viene a cena" solo che non c'erano ne Spencer Tracy, ne Sidney Poitier e neanche  Katharine Hepburn in un riadattamento non proprio dei migliori dato che, dagli anni '60 ad oggi, i tempi e la società sembrano essere cambiati solamente in peggio.


[...] il background quello degli ex FGCI divenuti ormai imborghesiti nella loro casa borghese, lui politico esponente di sinistra, lei cuoca proprietaria di un ristorante di cucina molecolare con una figlia adolescente che ringhia per ogni cosa come un cane rabbioso e sbatte porte su porte, per non parlar di come va in giro vestita... un vicino omosessuale e l'amica di lei erborista che non riesce a trovare un uomo.
Tutti o quasi sembrano parlare l'attuale italiano infarcito di anglicismi a stufo e grevi espressioni gergali e per finire nessuno, a parte il padrone di casa, sembra bere il caffè, perchè ormai sembra essere diventata una cattiva abitudine (sarebbe da chiedere ai compianti Goldoni e Verri se è davvero così) e pare che sia meglio la verbena (parola d'erborista mica di Giovane Marmotta!!!).

Tutto questo servito sul vassoio da portata della ridondanza da Cinepanettone che un po' tutti conosciamo.


[...] ma ora vengo al dunque, lì per lì ho riso poco e nulla e anche il pubblico mi è sembrato abbastanza spaesato e le risate non sono state poi così tante.
Con questi dati di fatto in tasca ritornato in strada e incamminatomi sotto un gelido cielo stellato verso la strada che porta a casa, ho preso a pensarci su... ma tanto, perchè un serio dubbio ha iniziato a rodere il muro delle mie prime impressioni (che spesso contano meno che poco, lo sa meglio di me Direttore quanto non sono impulsivo nello giudicare e poi nello scrivere).

Mi son chiesto seriamente: Ma possibile che...? A conti fatti...?  
Quello che ho visto sul palco era l'esagerazione di qualcosa...ma cosa?

Dall'affiorare della domanda allo sbocciare della (probabile) risposta il passo è stato breve.

L'effetto estraniante è stato il risultato del palesarsi minuto dopo minuto davanti agli occhi del pubblico di una provocazione travestita da apparente "banale storia" di tutti i giorni in TV.

Ed è qui il fulcro della questione, il pubblico ha visto riflesso sul palco come la nostra società e la nostra cultura ormai stagnati da troppo tempo siano diventate di una provincialità ai limiti del parossismo dove l'ipocrisia individuale si mette davvero in mostra togliendosi la maschera di altruismo perbenista solo quando la sfera d'interesse delle solite trite e ritrite questioni politico/sociali va a toccare le singole sfere d'interesse personale e non si estende alla sguaiata collettività.

[...] queste per ora sono le mie impressioni e la mia visione dei fatti... poi, ovviamente, come sempre accade usciti da un teatro, i commenti a caldo del pubblico poc'anzi in sala, sono i più disparati e a volte anche i più improbabili.


Per concludere sembrava che nulla di nuovo si muovesse sul fronte dei grandi palchi romani e invece... che qualcosa inizi a muoversi davvero o è stata solo una serie di sillogismi partoriti in seguito alle mie riflessioni notturne?

Fabio Montemurro

17 gennaio 2015

Logoteatroterapia

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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