Lunedì, 25 Novembre 2024
$ £

La favola natalizia dello schiaccianoci al teatro Olimpico

Norimberga è una città della Germania famosissima per i giocattoli, le bambole e i fantocci che spedisce a casse piene in tutti gli altri paesi del mondo: per questo i bambini di Norimberga sono i più felici della terra…

(A. Dumas – incipit de Lo Schiaccianoci)

 

La semplice e pura favola natalizia - frutto dell’attenta revisione  del maestro Alexandre Dumas padre – le arie indimenticabili e magiche di Čajkovskij, la sublime perfezione che si tramuta in grazia ed eleganza del corpo del Balletto di Mosca “La Classique”: tutto questo è un sogno ad occhi aperti, accompagnato melodicamente da passi leggiadri e soavi in punta di piedi; tutto questo è Lo Schiaccianoci.

«La nostra scelta è quella di mettere in scena balletti classici esattamente come apparirono nella loro produzione originale: d’altra parte il nome stesso della compagnia lascia intendere che ci atteniamo alla lunga e importante tradizione russa relativa alla danza classica».

E’ ciò che da sempre dichiara il direttore artistico Elik Melikov che sin dal 1990, anno di nascita del Balletto di Mosca “La Classique”, porta avanti con successo questa visione ed idea, classica e tradizionale, di arte e di danza, tanto da rendere la sua compagnia una delle migliori a livello internazionale.

Con esibizioni annuali in tutta Europa, “La Classique” di Mosca, torna anche quest’anno a Roma, nell’elegante cornice del Teatro Olimpico per mettere in scena la fiaba orfica natalizia più apprezzata, amata e conosciuta dal pubblico.

Dal Galop dei fanciulli che corrono verso casa del signor Stahlbaum, alla danza delle Bambole meccaniche; dal Valzer dei fiocchi di neve, ai celeberrimi Divertissement che, ancora oggi, risuonano e rintoccano nel repertorio musicale classico di intere generazione, compreso, ovviamente il Valzer dei fiori, che tocca le corde emotive di tutto il pubblico accorso, fino allo spettacolare Pas de deux: sguardi strabiliati, occhi sgranati e illuminati, applausi pronti a scrosciare in vista del Valzer finale e dell’Apoteosi.

La cura attenta e minuziosamente sublime dei dettagli, sia dei costumi  (perfettamente calzanti all’epoca del racconto)che della scenografia (la Norimberga innevata dell’800, illuminata dall’incanto natalizio e sospesa all’ondulante e armoniosa danza dei fiocchi di neve), rende la favola de Lo Schiaccianoci, un piacevole e ammirato vagheggiare interminabile.

L’organico,  formato da una cinquantina di elementi provenienti da storiche strutture come il Bolshoi di Mosca, il Kirov di San PietroBurgo, i Ballets Theatres di Kiev e Odessa,  che ha in repertorio tutti i grandi titoli, trovava anche in questa performance il suo punto di forza nella danzatrice Nadejda Ivanova, étoile di grandi qualità, che ha saputo conferire al personaggio quell’equilibrato intreccio di aspirazioni e trepidi atteggiamenti; il tutto sostenuto da una tecnica ferrea nella quale forza ed eleganza si incontravano delicatamente e costantemente: gli ‘a solo’ e i passi a due col suo vigoroso ed elegante partner D. Smirnov ne hanno fatto apprezzare tutto il maestoso valore.

 

La compagnia, baluardo della secolare tradizione della danse d’école, grazie al coreografo Alexander Vorotnikov, si libera dai ridondanti e obsoleti “manierismi” per riproporsi rinnovata e adatta al pubblico contemporaneo.

 

Federico Cirillo

14 dicembre 2014

 

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

Newsletter

Iscriviti alla nostra newsletter per scoprire gli sconti sugli spettacoli teatrali riservati ai nostri lettori