Al teatro Quirino la magia del teatro di Eduardo de Filippo torna a calcare il palco grazie all’eccellente interpretazione di “Uomo e Galantuomo”, messa in scena dall’Associazione Culturale LA PIRANDELLIANA in coproduzione con L’INCREDIBILE.
Commedia in tre atti, scritta nel lontano 1922, rimane, come tutte le opere di Eduardo, di grandissima attualità e in grado di tenere la platea divertita ma allo stesso tempo stupita per la quantità di riflessioni che possono scaturire dalle vicende narrate. Un gruppo di attori teatrali, Vincenzo (Giovanni Esposito), Viola (Antonia Truppo), Florence ed il capo della troupe Gennaro (Gianfelice Imparato), sono ospiti a Bagnoli di Alberto de Stefano (Valerio Santoro) giovane benestante che li ha assoldati per metter in scena una serie di spettacoli in città.
I quattro vivono di espedienti e in bilico fra le necessità della vita e la voglia di voler provare ad inseguire un’arte, quella teatrale, che forse non è proprio cosa loro. L’importante, verrebbe da dire guardandoli, è avere passione. Questa è difatti una commedia che lascia, nonostante tutto, con il buon umore e che fa ridere dal primo all’ultimo minuto. Ma si tratta di una risata elegante, rara al giorno d’oggi.
Una risata che non ricorre a meschine allusioni o volgari parole. Si racconta semplicemente, facendo quel poco d’ironia che noi tutti dovremmo avere ogni giorno per prenderci meno sul serio, di quei stati d’animo e situazioni che in un modo o nell’altro riguardano un po’ tutti. Un modo di affrontare la vita tipico della cultura napoletana che non può che esser apprezzato ed elogiato.
L’ago della bilancia, come sempre, è dipeso da due fondamentali fattori, l’amore ed i soldi. Due “cose” diverse fra loro per consistenza e benefici in grado di arrecare alla persona, ma in grado di cambiare allo stesso tempo il futuro degli uomini in pochissimo tempo.
Così mentre Gennaro si prodiga nelle prove dello spettacolo serale, fra mille peripezie e gag comiche, gli altri attori si ritrovano, quasi senza volerlo, in un groviglio di malintesi e speranze. Alberto de Stefano scopre che la donna che ama da tre mesi, Bice, è sposata. Il problema è che lo scopre troppo tardi e per salvare l’onore del marito di lei ha una brillante quanto efficace idea: fingersi pazzo.
In questa commedia di Eduardo uscire fuori di senno non è un modo per persuadere gli altri che quanto successo non sia realmente accaduto, o almeno non solo. Ciò che credono gli altri può facilmente esser plasmato. Ciò che conta è far in modo che non venga leso l’onore, proprio o altrui. La trovata di Alberto de Stefano diventa così un escamotage per ripararsi dalla realtà e da quelle mancanze che pongono la persona in una situazione di svantaggio verso la società.
La regia di Alessandro D’Alatri è impeccabile, tanto che sembra veramente di ritrovarsi nella piazza di Bagnoli, testimoni muti, ridenti ed al contempo silenziosi di un frammento di vita immaginaria che un po’ ci appartiene e facendoci riflettere su noi stessi ci fa ridere ed uscire dal teatro un pizzico più saggi.
Enrico Ferdinandi
13 novembre 2014
Informazioni
11/23 novembre
Associazione Culturale LA PIRANDELLIANA
in coproduzione con L’INCREDIBILE s.r.l.
GIANFELICE IMPARATO GIOVANNI ESPOSITO
VALERIO SANTORO ANTONIA TRUPPO
UOMO E GALANTUOMO
di Eduardo De Filippo
con Monica Assante Di Tatisso Giancarlo Cosentino
Gennaro Di Biase Fabrizio La Marca Ida Brandi
Lia Zinno Federica Aiello
scene Aldo Buti
costumi Valentina Fucci
disegno luci Adriano Pisi
musiche Riccardo Eberspacher
regia Alessandro D’Alatri
Premio MIGLIOR SPETTACOLO del Festival di Borgio Verezzi 2013