"Sia il sonno che l'insonnia,oltre la giusta misura,sono malattie."
(Ippocrate di Kos)
Anche se non è proprio l'Odin Teatret, l'Odin Teatret c'è comunque e la sua presenza metalinguistica e comunicativa si sente e come.
Insonnia viene messa in scena dalla Riotous Company una compagnia teatrale nata nel 2007 ma la regia e la coreografia è di Tage Larsen membro storico dell'avangiardia del Terzo Teatro
Ad ogni modo parliamo di Insonnia.
La scena è essenziale due sgabelli e un pianoforte : è sullo sfondo che si staglia un guazzabuglio di oggetti forme accantonati sovrapposti contrapposti in veri e propri ossimori visivi,ma questa è una visione incerta e sfocata che colpisce l'occhio per pochissimo: il tempo che il pianista entra in scena e si siede al pianoforte e quando alla fine tutto s'abbandona al sonno prima che il sipario si chiuda.
Insonnia ha per protagoniste due donne che in realtà non sono altro che i due aspetti (il doppio?) della psiche della stessa donna e un pianista che con le note del pianoforte come un burattinaio decide dove come quando cosa...una sorta di subconscio.
La bellezza di Insonnia e nel creare dal nulla stimolando la fantasia di che guarda attraverso i movimenti la gestualità le costruzioni astratte dipinte con rapidi e la contempo lenti tratti dai corpi delle due ballerine e nel commento musicale del pianista che sta lì a suggerire con note di pianoforte e percussioni dello sgabello situazioni atmosfere luoghi ritmi pulsazioni...svolgendo con repentini e improvvisi cambi di scena capovolgimenti di situazioni catene che uniscono e stringono sempre più,addirittura annodano e alla fine snodano quella che potremmo definire l'azione di "perturbante" mantenendo,dosando l'alternanza di momenti di distesione a momenti di maggiore tenzione,sempre accesa l'ansia la paura la preoccupazione,condizioni emotive alla base di questo disturbo psichico che cosciente di un rumore di fondo va alla ricerca di tante pause di silenzio.
I riferimenti culturali sono infiniti Freud,E.T.A Hoffmann,E.A.Poe,Gustave Flaubert,Emily Dickinson,la musica espressionista. Quelli metalinguistici invece fanno riferimento in particolar modo al grande lavoro svolto da Pina Bausch col suo Tanztheater nel periodo delle opere più mature ossia a partire da Café Müller (1978) dove inizia il lavoro d'introspezione e analisi della psiche umana in rapporto alla società in cui vive.
L'illuminazione (crepuscolare) è forse ancora più essenziale della messa in scena poichè si avvale dell'uso dei proietori unicamente per creare macchie di luce sopratutto intorno alle ballerine permettendoci di osservare lo scontro delle due personalità della stessa donna all'interno dei meandri nei recessi oscuri della mente sul sottile filo della zona di confine tra sonno e insonnia per non cedere all'Uomo della Sabbia che già sta salendo le scale.
Fabio Montemurro
4 maggio 2014