Solo la morte è sicura. Di questo è certo Pasquale Grifone (Luca de Filippo) quando scopre di aver vinto 600 milioni di lire al lotto. Una quaterna secca che gli è stata rivelata in sogno, dopo l'ennesima notte di sbornie, da Dante Alighieri, la cui 'effige' è presente nella casa della famiglia Grifone, seppur per caso, da anni.
Numeri, quelli donati dal poeta, che sono portatori sì di soldi ma anche di pensieri: sono le coordinate della sua morte (da notare, le coordinate non la data precisa, qui sta il genio di Eduardo de Filippo).
Pasquale è, secondo questa rivelazione, destinato a morire tre mesi dopo il suo compleanno. Come sempre nel teatro di Eduardo si gioca sul filo, sottile, che fa da ombra al quotidiano chiaroscuro che confonde e divide i sentimenti sinceri dall'ipocrisia e dall'egoismo.
Tutti quei soldi portano nella famiglia di Pasquale un cambiamento sia sociale che personale. L'inetto figlio Arturo (Giovanni Allocca) diviene uomo stimato ed elogiato, la brutta figlia Gina (Viola Forestiero) ora è ambita e corteggiata, mentre la moglie Filomena (Carolina Rosi) cerca di mascherare il suo umile passato di donna del popolo con nuove vesti e vecchi trucchi.
Ma si sa, l'abito non fa il monaco ed i soldi non comprano i sentimenti. Il vino, quel vino tanto amato da Pasquale Grifone diviene chiave di volta in grado di aprire una finestra sulle vite dei protagonisti di questa storia: la luce, giocando fra gioia e dolore, entra ed illumina ogni cosa. Ora che sono una famiglia agiata ed altolocata i Grifone continuano comunque ad esser visti, persino dalla servitù, come villani arricchiti.
Un interrogativo sorge spontaneo: basta esser ricchi per esser felici e raggiungere i propri obiettivi?
Intanto il tempo passa e la preannunciata morte di Pasquale si avvicina. L'ipocrisia è lo status quo che regna in questa famiglia. L'avidità ed il benessere personale di ogni suo membro prevale su tutto e mentre si aspetta la morte, 'unica cosa da cui non si può guarire', il vero io di ogni individuo si rivela.
Qual è dunque la vera fortuna di Pasquale Grifone? Aver vinto al gioco del lotto o aver scoperto la presunta data della sua morte? Forse la sua unica fortuna è stata quella che si è creato da solo cercando di vivere se stesso e gli altri con sincerità, ovvero senza, troppa, ipocrisia.
Un'ottima interpretazione della compagnia di teatro di Luca de Filippo resa ancor più armoniosa dalle musiche di Nicola Piovani e dall'adattamento luci di Stefano Stacchini.
Enrico Ferdinandi
8 maggio 2014
info:
La Compagnia di Teatro di Luca De Filippo
SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA SBORNIA
di Eduardo De Filippo
liberamente tratta dalla commedia
“La fortuna si diverte” di Athos Setti
con Luca De Filippo Carolina Rosi
Nicola Di Pinto Massimo De Matteo
e (in ordine alfabetico) Giovanni Allocca
Carmen Annibale Gianni Cannavacciuolo
Viola Forestiero Paola Fulciniti
scene Bruno Buonincontri
costumi Silvia Polidori
musiche Nicola Piovani
luci Stefano Stacchini
regia Armando Pugliese
Lo spettacolo ha la durata di 2 ore compreso l’intervallo
ORARI SPETTACOLI
martedì-sabato ore 20.45
giovedì 8 e mercoledì 14 maggio ore 16.45
sabato 10 e 17 maggio ore 16.45 e ore 20.45
domenica ore 16.45