Dopo lo straordinario successo del giallo a tinte decisamente parodiche de “Il mistero dell’assassino misterioso” il duo comico, ormai da anni consolidatosi grazie alle vincenti performance sia in televisione che al cinema oltre che in radio - con il consueto appuntamento di 610 (“sei uno zero”) su Radio2 – torna prepotentemente a cavalcare e a divorare le scene teatrali dell’Ambra Jovinelli con il nuovo e coinvolgente “Occhio a quei due”.
Per la regia di Pino Quartullo e con l’ormai consueta e piacevole partecipazione in scena di Vania Della Bidia e Danilo De Santis, Pasquale Petrolo e Claudio Gregori (Lillo&Greg appunto) danno vita ad uno spettacolo d’intelligente e arguta comicità che, come una sorta di diesel, parte sornione, quasi in prima marcia, per poi, con il susseguirsi di sketch e scenette, innescare la quinta e portare il pubblico, risata dopo risata, verso un atterraggio musicale che lascia spazio agli applausi, degno e giusto finale per la divertente rappresentazione.
Mix di varie gag separate e a sé stanti – alcune delle quali rivisitate e riprese da precedenti performances, ma che comunque, grazie alla capacità dialettica, mimica ed interpretativa dei due, regalano sempre numerevoli risate – unite dal filo conduttore ben tracciato da Danilo De Santis, il quale, travestito da professore ed esperto di sociologie e psicologia e alle prese con un convegno sui vizi e difetti dell'animo umano (come la venalità, l'insicurezza, l'egoismo, la meschinità, il piacere e l’apparire), da il la a numerose situazioni che oscillano tra il comico e il grottesco, tutte ben calate nel tipico non-sense, negli equivoci verbali e nel sarcasmo, marchi di fabbrica, oltre che linfa vitale, della coppia comica: entrando sempre di più nel cuore della stravagante e simpatica lezione-convegno, il Prof. Assianoris (Danilo De Santis, appunto) illustra come ci riduca la chimera di un favore sessuale femminile o quanto ci imbarazzi mettere a nudo un sentimento normalissimo come la paura; oppure come si menta spudoratamente pur di arrivare ad una meta stabilita o ancora quanto la smania di apparir sempre i primi della classe ci faccia impantanare in enormi gaffe.
Un vero e proprio montaggio di sketch esilaranti che si staglia nella sofisticata scenografia resa originale e dinamica grazie al palco rotante, atto a ricalcare il flusso temporale e spaziale proprio del climax cinematografico ed è impreziosito dall’ottimamente calibrato mosaico di luci che fa da cornice alle umoristiche trovate dei due mattatori, abili a strappare una risata anche in un evidente momento di empasse tecnico, dovuto probabilmente a qualche imprevisto dietro le quinte che, grazie all’abilità dei comici, non ha comunque pesato sulla resa dello spettacolo.
Tocchi di surreale parodia, umorismo intelligente, battute al di fuori dell’ovvietà e quasi mai retoriche: questo la ben riuscita miscela che Lillo e Greg, confermando una fortunata e vincente tradizione, portano in scena all’Ambra Jovinelli fino al 30 Marzo.
Federico Cirillo
25 marzo 2014