Corruzione, ignoranza, egoismo e menefreghismo del popolo nei confronti del bene comune. Questi sono i valori, negativi, che emergono dall'eccellente riadattamento italiano della pièce teatrale 'Nemico del popolo' del drammaturgo norvegese Henrik Ibsen.
Come sempre le opere di Ibsen rimangono attuali in quanto i temi trattati mettono in mostra quei vizi e quelle virtù dell'animo umano che, a dispetto del tempo, sembrano rimanere immutati. Possono cambiare modi, obiettivi e protagonisti ma le finalità rimangono sempre le stesse e sono quelle derivanti dall'eterno scontro fra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato; o almeno fra ciò che taluno crede giusto e ciò che talaltro crede sbagliato.
Nemico del popolo è per questo motivo decisamente attuale. Anni 70', il dottore Tommaso Storchi (interpretato da un appassionato Gianmarco Tognazzi), direttore sanitario di un piccolo paese in grande espansione grazie all'attività termale da lui stesso fortemente voluta, scopre che le falde acquifere sono inquinate. Una scoperta che può compromettere un intero sistema. Bloccare l'attività delle terme vuol dire infatti bloccare l'economia ed il futuro di un'intera città. Punto di vista che non viene subito colto dal dottor Storchi, mosso da ideali sani e volti ad assicurare il bene comune, ma recepiti in maniera immediata dalla sua nemesi, il fratello Pietro, sindaco e presidente del consorzio delle terme.
Fra i due nasce una lotta, quella della messa in piazza della vera verità. Ma, come spesso accade nelle società, quella che arriva al popolo è la verità che fa più comodo alla maggioranza, pazienza se poi quelle acque sporche portino malattie e virus. Ago della bilancia di questa lotta per il bene comune sono il direttore del giornale locale ed il tipografo, presidente dell'associazione dei piccoli imprenditori. Ignavi, questi ultimi che seguiranno la bandiera più favorevole al vento delle loro necessità. Alla fine a pochi cittadini interesserà la verità sulla salute delle acque termali. È più importante che vengano preservati i beni materiali, che la città continui a crescere e le casse, comuni e private, ad arricchirsi.
Vicino a Tommaso per combattere la battaglia per ciò che è giusto rimangono solo sua moglie, la figlia ed il capitano di lungo corso Horster. Quest'ultimo (egregia l'interpretazione di Franz Cantalupo) uomo di mare abituato ad affrontare ben più temibili avversari, non avrà paura di spalleggiare il dottore... ma alla fine tutti e quattro si ritroveranno vittime del sistema, un sistema meschino e figlio della forza della volontà di quella massa che, vuoi per ignoranza, vuoi per pigrizia, preferisce scegliere un male minore in grado di lasciar immutato lo status quo a discapito del benessere futuro. Un meccanismo che porterà il dottor Storchi a diventare, paradossalmente, un nemico del popolo.
In una mite notte di primavera il Sole entra al teatro Sala Umberto di Roma come per ricordare che basta avere sani ideali da perseguire per esser felici ed in pace con sé stessi e gli altri: il Sole, quel Sole, è già di per sé uno dei regali più belli che la vita ci ha donato.
Ed anche se dovesse tramontare resta il mare che, metafora del nostro vivere, con le sue tempeste e le sue meraviglie ci fa sognare con la semplicità di un pensiero: quello che proietta il nostro sguardo verso l'immagine del futuro che ci aspetta oltre l'orizzonte.
Enrico Ferdinandi
(@FerdinandiE)
10 aprile 2014
info:
di H. Ibsen adattamento di Edoardo Erba
con
FRANZ CANTALUPO
ALESSANDRO CREMONA
STELLA EGITTO
SIMONETTA GRAZIANO
RENATO MARCHETTI
ANTONIO MILO
con la partecipazione di
LOMBARDO FORNARA
scene Andrea Taddei
costumi Andrea Serafino
musiche Paolo Coletta
disegno luci Anna Maria Baldini
direzione tecnica Vincenzo Sorbera
produzione esecutiva Monica Cannistraro
organizzazione Goffredo Maria Bruno
foto di scena Gabriele Gelsi
scenotecnica All'Opera Societa' Cooperativa
sarta Floriana Villani
parrucche Rocchetti & Rocchetti srl
trasporti Di Martino Service
ufficio stampa Silvia Signorelli
cpncept grafico Livia Clementi
grafica Photogramma
distribuzione Chi e' di scena Service
regia
ARMANDO PUGLIESE
Dal 8 al 21 aprile 2014
Teatro Sala Umberto
Via della Mercede, 50
00187 Roma