«Il mio nome finisce con l’inizio del nome della mia città, il nome della mia città finisce con l’inizio del mio nome, il nome della mia città comincia con la fine del mio nome, il mio nome comincia con la fine del nome della mia città."Linapolina"».
Questo il tentativo di Lina Sastri, provare a descrivere lo spirito ed i sentimenti di Napoli, dei napoletani e del suo esser napoletana.
Ma parlare di confini per una città come questa vuol dire parlare di un ossimoro, perché i confini di Napoli sono quelli di una 'bella jurnata e sole' che si rispecchia nel mare.
I confini di Napoli sono anche le grida dei bambini che giocano per le vie (napule è), gli sguardi degli amanti, la voglia di libertà delle donne che vorrebbero poter camminare sempre a piedi nudi fino a lambire quel lembo di terra che unisce terra e mare... ed è proprio nel e con il mare che Napoli bilancia i suoi equilibri. Quel mare che è sia amore, quindi dolce rifugio, sia vita selvaggia e lavoro, sostentamento.
Lo sguardo di Lina Sastri è quello di una Napoletana che ama la sua città. Proprio perché la ama non ha paura di gridare che spesso quella che crediamo di conoscere non è la vera Napoli. Sul palco le canzoni della tradizione napoletana si susseguono e con esse ai nostri occhi compaiono le immagini della città, gli umori e le emozioni di chi canta.
'L'amore è poca cosa se non hai qualcuno con cui condividerlo', ed ancora ' qui la poesia sembra esser nata per bisogno di luce, la musica per mancanza di Dio': questa è la visione bellissima che Lina Sastri ci regala di Napoli e anche della sua persona.
Un'interpretazione ruvida, struggente, passionale che mette in luce il lato più femmineo e sensibile di una Napoli che può riconoscere solo che l'ha vissuta e ci ricorda che la vita è bellissima... come il mare!
Un plauso ai musicisti, tutti, in grado di creare un'atmosfera unica e surreale, in particolar modo a Gennaro Desiderio (Violino).
Enrico Ferdinandi
(@FerdinandiE)
20 marzo 2014
18.30 Marzo 2014
18.30 marzo
Diana Or.i.s
Lina Sastri
LINAPOLINA
Le stanze del cuore
spettacolo in prosa musica e danza
musicisti
Filippo D’Allio - chitarra
Gaetano Desiderio - pianoforte
Salvatore Minale – percussioni
Claudio Romano – 2° Chitarra e mandolino
Gennaro Desiderio - violino
Gianni Minale - fiati
Sasà Piedipalumbo - fisarmonica
Giuseppe Timbro - contrabbasso
Diego Watze - danzatore
idea scenica e disegno luci Bruno Garofalo
arrangiamenti Maurizio Pica
coreografie Alessandra Panzavolta
direzione musicale Ciro Cascino
immagini videografiche Claudio Garofalo
coordinamento costumi Maria Grazia Nicotra
scritto e diretto da Lina Sastri
SCALETTA BRANI
I TEMPO
1) I’ TE VURRIA VASA’ |
(Russo-Di Capua) |
II TEMPO
17) TANGO GRECO 29)MUSICA ROM – FINALE |
(McKennitt) |