Martedì, 26 Novembre 2024
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I classici del futuro: è la volta delle Baccanti

Recensione dello spettacolo 3D - Tratto da Le Baccanti di Euripide in scena al teatro Brancaccino il 22 e il 23 marzo 2018


Prosegue con Le Baccanti la rassegna I Classici del futuro che ha preso il via al Brancaccino a febbraio. Protagonisti dell’operazione ancora una volta gli allievi dell’ Accademia Stap che hanno riscritto e interpretato una delle opere più complesse e impegnative della tragedia greca. È nota la trama che ci racconta le vicende del dio Dioniso nato da Zeus e dalla mortale Semele che non viene però riconosciuto come divinità dal cugino Penteo, sovrano di Tebe che ne rifiuta il culto. Per vendicarsi Dioniso lo farà trucidare dalle stesse baccanti che in preda all’eccitamento orgiastico, tra loro Agave, sorella di Semele e madre di Penteo, che quando riprenderà coscienza cadrà nella disperazione assoluta per aver ucciso il figlio.

E sulle urla strazianti di Agave che si chiude la rappresentazione dei giovani e talentuosi allievi che hanno messo in scena una rivisitazione del testo greco con numerosi e innovativi spunti senza tradire o forzare mai la trama originale del testo greco. Gli spettatori in sala saranno disorientati quel tanto che basta per apprezzare le varianti sul tema spesso a sfondo comico, che danno un tocco di leggerezza e di colore alla tragedia, riuscendo a far coesistere due aspetti contrastanti creando un ossimoro. Il delirio orgiastico è lo sfondo costante all’interno del quale emergono le figure delle baccanti che con le loro danze e i loro canti rendono omaggio a Dioniso che pur caratterizzato da un moderno e quanto mai attuale tratto narcisistico, non ruba mai la scena ai suoi adoratori, lasciando che siano loro a parlare per lui e di lui. La scenografia e i costumi creano movimento e colore che si alternano a momenti di oscurità e di penombra creata dalle luci con l’effetto di una suggestione onirica dove suoni e personaggi emergono da diverse direzioni seguendo un loro flusso emotivo caratterizzante e ben espresso da ogni personaggio che risulta ben armonizzato nell’interazione corale. Esilaranti a riguardo le interpretazioni dell’allieva che veste i panni del vecchio Cadmo, nonno di Penteo e Dioniso, dell’allieva nei panni dell’indovino Tiresia che sembra imitare nei suoi discorsi i proclami di Beppe Grillo, dell’allievo che presta il volto e il corpo a Dioniso con le corna e i tacchi a spillo. Ogni ruolo sembra scelto su misura dagli studenti della Stap che hanno creato un fuoco pirotecnico in cui divertimento e disperazione si armonizzano perfettamente in un’atmosfera magica, nebulosa, onirica..

Interessante, divertente e moderna la rivisitazione e rappresentazione dell’opera di Euripide. In uno scenario comico e colorato un Dioniso narcisista e un Penteo ego-centrato in conflitto che hanno i tratti e la sensibilità dell’uomo contemporaneo. Due prime donne a confronto che vogliono emergere. Da un’altra parte, sullo sfondo le baccanti e i loro istinti primordiali che sono l’apoteosi dell’irrazionale e delle pulsioni fuori controllo che se per un verso sono soffocate nella nostra civiltà e dall’altro a volte emergono furiosamente in modo distruttivo.

Mena Zarelli

26 marzo 2018

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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