Mercoledì, 27 Novembre 2024
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La Traviata di Sofia Coppola e Valentino non delude le attese

Recensione dell’opera “La Traviata” in scena al Teatro Costanzi dal 29 ottobre al 4 novembre 2017


La Traviata della coppia Coppola/Valentino è stata emozionante: con l'haute couture negli occhi e le note di Verdi nell'anima.
È senza dubbio una delle opere più belle mai state scritte. Basata su La signora delle camelie, lavoro teatrale di Alexandre Dumas, ci racconta la storia d’amore tormentato tra la cortigiana Violetta e il giovane Alfredo.
L’opera fece il suo debutto nel 1853 presso la Fenice di Venezia, ma non fu un successo.

Si dice a causa dell'argomento scabroso, o degli interpreti non all'altezza, sicuramente non le giovò il soprano, che non aveva proprio il phisique du role adatto a interpretare una cortigiana bellissima e malata di tisi.

Niente a che vedere con la bravissima Francesca Dotto, che oltre a incantare il pubblico con la sua voce ha indossato splendidamente gli abiti del Maestro.
Abiti disegnati in appena due  ore per Violetta.

Il primo nero con una coda verde, come a ricordare un pavone; poi l'abito della parentesi campestre, bianco e monacale a indicare la redenzione di Violetta e poi il più atteso, il rosso Valentino, ottocento ore di sartoria per un abito incantevole, semplice e spiazzante, un autentico gioiello.

Le voci in secondo piano? Assolutamente no. Ottimi i cantanti, applauditissimi Violetta e Germont padre (Sebastian Catana), ma anche Alfredo (Arturo Chacòn-Cruz) la fa da padrone.

Il secondo atto è stato un insieme teatrale e musicale perfetto. Le voci eccezionali, la regia toccante, i movimenti credibili e commoventi. La direzione d'orchestra sembrava un po' frenare l'insieme, una scelta stilistica sicuramente, l'orchestra in splendida forma, appariva a tratti un po' imbrigliata.

Anche la regia di Sofia Coppola tratta con cura un’opera cosi importante, non stravolgendo quelle che sono le aspettative, rendendo omaggio a Verdi con un allestimento classico e di grande stile.

L'opera è stata godibile in tutti i suoi aspetti. Menzione speciale al direttore (Stefano Ranzani) per aver dosato perfettamente musica e voci, lasciando spazio alle coloriture e valorizzando ogni sfumatura canora.


Marco Baldari

30 ottobre 2017

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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