Martedì, 26 Novembre 2024
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Teatro Brancaccio. Vorrei la pelle nera. Un viaggio all’interno della musica Soul, la musica dell’anima, quell’anima che non ha colore

Recensione dello spettacolo Vorrei la pelle nera in scena al Teatro Brancaccio dal 13 al 23 ottobre 2016

Vorrei la pelle nera in scena al Teatro Brancaccio di Roma dal 13 ottobre è un viaggio all’interno della musica Soul, la musica dell’anima, quell’anima che non ha colore. Il titolo del musical dà, infatti, spunto per raccontare la storia di Luca (Luca Jurman) un ragazzo timido che lavora come cameriere al Motown club, un locale che prende il nome dalla famosa casa discografica Motown fondata da Berry Gordy jr nel 1959 dapprima con il nome di Tamla records e poi incorporata come Motown Record Corporation nel 1960 a Detroit. Motore della città questo il significato del neologismo, la Motown creando il motown sound, partendo da una base soul e aggiungendo un’influenza pop, fu attrice dell’integrazione razziale in ambito musicale. 

Luca ha un sogno nel cassetto, quello di poter cantare davanti a un pubblico, cosa che gli viene puntualmente impedita, dal gestore del locale Gino (Stefano Masciarelli). Dove il corpo non arriva, può arrivare l’anima. Una sera Luca si ritrova solo nel locale, si è trattenuto, perché a lui toccano le pulizie, e il momento buono per dar sfogo alla sua malinconia, è solo non lo ascolta nessuno; non è proprio così, i numerosi quadri raffiguranti cantanti di colore, si animano, e cercano a loro modo di aiutare Luca, che tutto ad un tratto si ritrova con un colore diverso di pelle, il suo nome è cambiato in Leachim. La trasformazione lo aiuterà a trasformare il suo sogno in realtà: finalmente si esibirà su un palco, ma si sa non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca, Luca, che fine ha fatto Luca? L’importante è essere se stessi, Leachim deve lasciare il posto al legittimo proprietario.

Un viaggio nella musica "soul" degli anni ’60-‘80, con la strepitosa voce di Luca Jurman e la travolgente comicità di Stefano Masciarelli. La vicenda si svolge al "Motown Club", tempio della musica soul e ultimo baluardo dove ascoltare musica dal vivo. È un night club rinomato, luogo di incontro per impresari, discografici, artisti e appassionati di musica.

Arredato in stile anni Sessanta, sui muri sono appesi i quadri dei più grandi interpreti della black music: James Brown, Ray Charles, Marvin Gaye, Barry White, Stevie Wonder, Whitney Houston, Michael Jackson, Donna Summer, Prince.
A gestire il locale è Gino (Stefano Masciarelli), boss italo-americano. Fissato con la musica afroamericana, ingaggia le migliori band della città con cantanti esclusivamente di colore, ma non sempre di qualità.
Luca (Jurman) lavora nel locale come cameriere e sogna di cantare ed esibirsi sul palco del "Motown Club". Una sera Gino, per festeggiare il suo compleanno, decide di accontentarlo. Ma l'emozione tradisce Luca, che demoralizzato dall'imbarazzante figura torma a servire i tavoli, abbandonando i suoi sogni di gloria.

I punti di forza di questo musical sono tre: la voce bellissima di Luca Jurman, che se si chiudono gli occhi si pensa davvero di stare ascoltando una persona di colore; la verve di Stefano Masciarelli, a cui affidata la parte divertente dello spettacolo; i ragazzi del balletto, che alla fine scendono addirittura in platea.

 

Miriam Comito
14/10/2016

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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