Recensione dello spettacolo Rigoletto andato in scena all'Arena di Verona il 19 luglio 2017 e che sarà replicato il 27 luglio 2017
Dopo tre anni di assenza torna sull'imponente palcoscenico dell'Arena di Verona il Rigoletto di Giuseppe Verdi su libretto di Francesco Maria Piave.
La storia è nota: il buffone Rigoletto ha una figlia, Gilda, la quale viene sedotta dal Duca di Mantova che è un donnaiolo e per questo il giullare medita vendetta progettando l'uccisione del nobile con l'aiuto di un sicario. Ma come tutti i melodrammi si arriverà alla conclusione tragica: Gilda si sacrificherà per amore del Duca e verrà uccisa dal sicario.
Per l'edizione di quest'anno è stato riproposto l'allestimento per la regia di Ivo Guerra, che ha ricreato alla perfezione lo spirito dell'opera verdiana, e se il compositore fosse stato in sala sarebbe stato certamente soddisfatto dall'aspetto visivo dell'opera.
Alla direzione Julian Kovatchev, che non riesce a trasmettere il dovuto dinamismo all'orchestra alternando momenti lenti ad altri più serrati e ciò, inevitabilmente, provoca alcune incomprensioni con i cantanti e soprattutto con il coro.
Tra gli interpreti troviamo nomi importanti del melodramma: Arturo Chacon-Cruz è un Duca di Mantova dal bel timbro vocale che non ha deluso soprattutto nelle arie "Questa o quella per me pari sono" e "La donna è mobile"; Rigoletto e sua figlia Gilda sono stati interpretati da Carlos Alvarez e Ekaterina Siurina, entrambi con delle belle voci e forte presenza scenica, tant'è che è stato chiesto il bis al loro duetto "Si, vendetta, tremenda vendetta" alla fine del secondo atto; Andrea Mastroni è Sparafucile, il cattivo dell'opera, con una profonda e tenebrosa voce com'è il personaggio. L'altra donna è Maddalena, la sorella di Sparafucile, interpretata dalla giovane e brava Anna Malavasi.
Giuseppe Verdi, sarebbe stato appagato dal lavoro fatto sia da Raffaele Del Savio per le scenografie che da Carla Galleri per i costumi. Le didascalie del libretto di Piave vorrebbero che il primo atto si svolgesse durante una festa in una "sala magnifica nel palazzo ducale", invece l'azione è stata spostata, mantenendo sempre però l'importanza scenica, nella Camera di Amore e Pisiche a Palazzo Te, con degli enormi pannelli dove sono ricreati minuziosamente gli affreschi di Giulio Romano. Nel terzo atto invece è stata ricostruita in maniera molto classica la locanda di Sparafucile sulle rive del Mincio, con tanto di barca da cui arrivano Rigoletto e Gilda.
In tutti i cambi di scena, sullo sfondo rimangono per l'intera durata dell'opera dei grandissimi pannelli sui quali si possono ammirare le torri della città di Mantova. Carla Galleri ha realizzato con certosina pazienza e raffinatezza tutta una serie di costumi di vario genere: si va da abiti lussuosi per il ballo, fino ad arrivare a quelli più semplici ma efficaci per il finale tragico dell'opera.
Si può tranquillamente affermare che questo Rigoletto ha avuto un buon successo di pubblico, composto soprattutto da persone mature e da un buon numero di stranieri, essendo l'Arena un'eccellenza italiana nel mondo.
Da non perdere l'ultima replica che andrà in scena il giovedì 27 luglio e che vedrà impegnato nel ruolo di Rigoletto il grandissimo Leo Nucci.
Gabriele Isetto
22 luglio 2017