Venerdì, 01 Novembre 2024
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Teatro della Cometa. Finché vita non ci separi - Ovvero W Gli Sposi. Una commedia trasversale

Recensione dello spettacolo Finché vita non ci separi - Ovvero W Gli Sposi in scena al Teatro della Cometa dal 2 al 20 novembre 2016

Fincé vita non ci separi - Ovvero W Gli Sposi, in scena al Teatro della Cometa dal 2 al 20 novembre 2016, solo apparentemente è uno spettacolo sul matrimonio, più o meno riuscito, sulle conseguenze e gli antefatti dello stesso. Andando più a fondo ci si accorge, d’altronde l’autore Gianni Clementi ci ha da sempre abituato a dei testi trasversali, che il matrimonio in genere è solamente un pretesto per raccontare senza veli, quanto, ancora al giorno d’oggi, specialmente nelle generazioni più adulte, sia presente una scia più o meno visibile, ma comunque presente di distinzione in classi.

Alba (Giorgia Trasselli) e Cosimo (Enzo Casertano) sono sposati da 35 anni, ora si trovano ad affrontare il giorno fatidico in cui Giuseppe (Luigi Pisani) loro unico figlio si sposa con Francesca. Mentre per Cosimo, che è un maresciallo dei carabinieri in pensione è un giorno, si, importante ma allo stesso tempo, vorrebbe mettersi il suo completo blu,e non l’alta uniforme come vuole Alba, lei, proveniente da una famiglia umile, e a suo tempo contrastata dai genitori di Cosimo, ora per il figlio, il nipote del capomastro avrebbe voluto un matrimonio di classe, con una ragazza dell’alta borghesia, invece la futura nuora appartiene al proletariato, e le nozze si festeggeranno nella trattoria del di lei padre situato a borgata finocchio, dal ridente e soprattutto raffinato nome: La scamorza. Giuseppe è un personaggio sfuggente, volutamente costruito per rimanere enigmatico, non si riesce a capire esattamente quali siano i suoi desideri, sembra piuttosto un uomo che si fa trascinare dagli eventi. Oltre alla famiglia Mezzanotte, ci sono in scena altri due personaggi Miriam (Federica Quaglieri) una parrucchiera, schietta e pittoresca, e Mattia (Alessandro Salvatori) un compagno di armi di Giuseppe. Mattia, viene dall’Afghanistan , all’insaputa di Giuseppe ha deciso di chiedere una licenza per arrivare a Roma, prima del matrimonio dell’amico. La questione si intriga, i problemi prima nodi gordiani, diventano possibili soluzioni, e qui esce fuori la capacità da una parte di chi come Alba avendo dovuto combattere per ottenere una vita migliore, è in grado più del marito di trovare soluzioni atte a evitare catastrofi imminenti e dall’altra chi, pur provenendo dalla stessa classe sociale di Alba, avendo un’altra, Miriam età vive con più serenità e purezza le situazioni che gli pongono davanti. La scenografia costituita da oggetti di arredamento e grandi tende, richiama in modo puntuale un interno borghese, dove i panni sporchi si lavano in casa, e le enormi tende nascondono da sguardi indesiderati. Gli attori, senza dubbio tutti bravi e alzanti, ma spiccano Giorgia Trasselli, che ha saputo davvero, esprimere in mondo egregio tutti i cambiamenti di umore di Alba, e Alessandro Salvatori, che seppur in un piccolo ruolo si fa notare.

 

Miriam Comito
03/11/2016

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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