Recensione dello spettacolo Peter Pan il Musical in scena al Teatro Brancaccio dall'11 novembre all'11 dicembre 2016Peter Pan il musical in scena al Teatro Brancaccio di Roma dall’11 novembre al 11 dicembre 2016, è uno spettacolo per tutti: grandi e bambini. Tratto dal romanzo dello scrittore scozzese James Mattew Barrie del 1911 “Peter Pan “ ed il personaggio era già apparso in un suo scritto precedente “L’uccellino bianco” del 1902, dove viene narrata la genesi del personaggio stesso ovvero, un neonato di sette giorni, ancora metà bambino metà uccellino scappato attraverso la finestra aperta dalla casa materna alla volta dei Giardini di kensington dove all’interno del Serpentine lake esiste il primo nucleo dell’isola che non c’è: l’isola degli uccelli governata dal corvo Salomone, che riceve con un parallelismo al Salomone Biblico, le insistenti richieste per avere i figli più belli, che in realtà prima di diventare bambini sono tutti uccellini.
La fuga di Peter è quindi solamente un ritorno alle origini, questa premessa è ben risolta nel musical attraverso un video. Peter una volta tornato a Kensington gardens non vuole più tornare indietro e inizia una vita di tipo panico, vivendo in mezzo alla natura, e alle creature che affollano il parco dopo la chiusura. Unico rimpianto rivedere sua madre, ma quando si accosta alla finestra e vede che la mamma lo ha sostituito con un fratellino se ne va sconsolato. Il suo ritorno a Londra sarà in un tempo per lui indefinito, non avendo età, che lo porterà, nelle sue peregrinazioni a entrare in una casa borghese e precisamente nella cameretta di tre ragazzi: Wendy, Michael e John, che già erano edotti sulle sue fantastiche avventure, non farà certo fatica a convincerli a seguirlo sull’isola che non c’è, dove incontreranno una serie di personaggi tutti molto noti al grande pubblico come Capitan Uncino e la sua ciurma, i ragazzi sperduti, e Giglio tigrato. Lo spettacolo in scena la Brancaccio è veramente interessante, sia per la storia narrata, che anche se dal 1911 a oggi è stata portata in teatro al cinema, varie volte e con varie tipologie di approcci, ma che comunque non può che suscitare interesse per un mondo perduto, quello dell’infanzia o parallelo, quello delle fate sia per l’impatto scenico, composto di luci e colori avvolgenti,solo per citare il drone Campanellino nonché di personaggi volanti e non ultimo la bravura canora degli interpreti, e la loro presenza scenica. Le musiche di Edoardo Bennato danno un’impronta assolutamente Rock a tutto lo spettacolo, anche se ci sono a ben guardare momenti, quasi da operetta, e swing quindi una commistione di stili con una grande preponderanza rock, ma d'altronde lo è lo stesso album di Bennato del 1980 “Sono solo canzonette”. Concept album dedicato a Peter Pan. Canzoni che lo stesso Bennato ha riarrangiato per il musical. “Tutti insieme lo denunciam”. “L’isola che non c’è”, “Il rock di Capitan uncino” “Rockcoccodrillo”
James Mattew Barrie all’età di sette anni perse il fratello quattordicenne per una caduta durante una pattinata sul ghiaccio, dal quell’istante la sua infanzia terminò, la madre affranta dal dolore e dalla paura volle che il piccolo crescesse tutto di un fiato,probabilmente da qui la sua voglia di rimanere bambino, quell’infanzia che lui non ha avuto, quel peso delle responsabilità da adulto che ha dovuto caricarsi sulle spalle troppo presto, fa si che il suo alter ego Peter non ne voglia sentir parlare, altro parallelismo tra la Poetica di Peter e la vita del suo autore è che Barrie divorzio perché le sue nozze non furono consumate e Peter Pan quando Wendy gli chiede “esattamente di che tipo sono i tuoi sentimenti nei miei confronti’” lui le risponde “Quelli di un figlio devoto nei confronti della propria madre”.
Peter Pan il musical raccoglie sia le istanze di protesta di Jamies Mattew Barrie contro i problemi sociali che hanno attanagliato l’Inghilterra vittoriana…uno per i tutti i bambini spazzacamino sia quelli presenti nell’Italia della prima repubblica, oggetto delle “canzonette” di Bennato… la forza della fantasia opposta alla ragione intesa in senso negativo, un’invito a volare con la fantasia.
Miriam Comito
17/11/2016