Lunedì, 16 Settembre 2024
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Teatro L'Aura. I Refusi. Non è forse un refuso Osvaldo Bevilacqua che da 38 anni su Rai 2 conduce ogni sabato pomeriggio Sereno Variabile?

Recensione dello spettacolo I Refusi in scena al Teatro L'Aura dal 10 al 20 novembre 2016

"refuso s.m. 1 (tipogr.) Lettera di altro stile usata erroneamente in una composizione. 2 (est.) Errore di stampa. Dal lat. refusum, dal part. pass. Di refundere 'rifondere', con riferimento alle antiche tecniche di stampa."

(Vocabolario della lingua italiana Zanichelli)

 

Torna in cartellone nella Capitale, al Teatro L'Aura, a distanza di due stagioni dalla prima messa in scena al Teatro Roma (era l'ottobre 2014), la commedia I Refusi di Roberta Skerl, ovviamente con regia e cast rinnovati.
Una commedia, questa della Skerl, ben scritta e strutturata, attraversata da quella sottile vena d'ironia che oggi come oggi a tetro non fa male ed è sempre gradita (per lo meno da noi della critica).
In breve: Rodolfo Marra, un ex correttore di bozze, è ossessionato dai "refusi". Gli balzano continuamente agli occhi da libri e giornali nonché alle orecchie mentre conversa o guarda il telegiornale. Ben presto, l'ossessione di Rodolfo, si trasforma in un incubo che non tarda a trasformarsi in un malessere interiore ed esistenziale alla continua ricerca di una perfezione che nel nostro mondo pieno di contraddizioni e assurdità ahimè non potrà mai esistere.
E così il dott. Marra decide che a mali estremi estremi rimedi e anche se la sua è un'utopia irrealizzabile comunque darà sfogo il suo malato bisogno di eliminare tutti i refusi della propria vita. Vittime inconsapevoli di questa furia psicotica saranno due tecnici dei citofoni e la sua nuova domestica (non proprio) "ucraina"
Non aggiungiamo altro sulla trama, altrimenti non c'è gusto ad andarla a vedere, però possiamo sicuramente sottolineare diversi dettagli tecnici non privi d'interesse.
La regia di Luca Pennacchioni cerca e riesce ad evidenziare, al di là delle apparenze comiche, il dramma che si cela nella vita di ogni personaggio di questo strampalato sequestro di persone, mettendo i puntini su quella che è una verità assodata da lungo tempo, ossia che la vita (in generale) è tutta un enorme refuso.
Sul palco Gabriele Marconi, Alessio Salvatori, Marco Landola e Alessia Paladino riescono a trovare il giusto equilibrio interpretativo tra grottesco e realistico dando vita a un susseguirsi di gag, intrusioni dialettali nel linguaggio di tutti i giorni e colpi di scena che danno il giusto ritmo a una messa in scena che non solo fa ridere ma fa anche riflettere un pubblico che ride di gusto e se non proprio sempre, spesso si rispecchia in dinamiche e situazioni del tran tran di ogni personaggio rappresentato.
Purtroppo i tempi che stiamo vivendo sono quelli che sono e forse esorcizzarli con una commedia che li racconta trovando il giusto compromesso tra leggerezza e serietà è forse la miglior cosa.


Fabio Montemurro
15/11/2016

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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