Recensione dello spettacolo Nudi e crudi andato in scena al Cinema Teatro 4 Mori di Livorno il 17 novembre 2016
Per la stagione inaugurale 2016/2017 del Cinema Teatro 4 Mori è andata in scena la commedia Nudi e crudi tratta dal romanzo omonimo dello scrittore Alan Bennett e adattata per il teatro da Edoardo Erba, per la regia di Serena Sinigaglia.
Questo è il secondo anno che grazie a Emanuele Barresi, attore e direttore del teatro, viene proposta una piccola ma importante stagione con spettacoli fatti da nomi di richiamo, per citarne alcuni: Maria Amelia Monti, Paolo Calabresi, Giorgio Borghetti, Ugo Dighero, Francesco Pannofino e Daniela Morozzi.
La commedia presentata per l’apertura di stagione ha una trama molto semplice: Al ritorno dal Teatro dell’Opera due coniugi inglesi trovano la propria casa svaligiata dai ladri che hanno portato via tutto, non hanno lasciato nemmeno gli interruttori.
Sul palco solamente tre attori che comunque riempiono benissimo la scena: Maria Amelia Monti, Palo Calabresi e Nicola Sorrenti. La Monti e Calabresi interpretano i coniugi Ransome, mentre Sorrenti impersona tutti gli altri personaggi per un preciso volere della regista: il narratore, un poliziotto, un’addetta del sostegno alle famiglie, un notaio e altri. L’interpretazione di tutti e tre gli attori è stata di grande livello, molto scorrevole e soprattutto ricca del tipico humor inglese.
All’apertura del sipario nel primo atto ci troviamo davanti una scenografia, ideata da Maria Spazzi, quasi totalmente vuota, solamente sei lunghe corde che cadono dall’alto a rispecchiare la situazione e lo stato d’animo dei personaggi, che avendo appena subito un furto trovano la casa vuota. A riempire lo spazio ci pensa Sorrenti che, nelle vesti di narratore, porta in scena mobili e oggetti portando avanti la storia. Totalmente diversa la scenografia del secondo atto, quando ci troviamo davanti l’appartamento “ricostruito” dei Ransome: un elegantissimo appartamento inglese.
La costumista Erika Carretta ha rispettato il luogo e l’epoca in cui la commedia è ambientata, infatti ha creato costumi tipici della prima metà del Novecento, tra cui spiccano gli abiti da sera ed i cappotti.
Il pubblico di Livorno ha apprezzato molto questo lavoro non solo per la bravura dei suoi interpreti, applauditi anche a scena aperta, ma anche perché ha potuto godere di una serata di pura evasione tant’è che tra una battuta e l’altra, dagli spettatori partiva una sincera risata. Vi consiglio quindi di non perderlo, quando lo spettacolo toccherà la vostra città.
Gabriele Isetto
19 novembre 2016