Sabato, 23 Novembre 2024
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Martedì 19 novembre 2019 alle 20.30 per la stagione della IUC – Istituzione Universitaria dei Concerti torna nell’Aula Magna della Sapienza (P.le Aldo Moro 5) torna a Roma il Quartetto Emerson, uno degli ensemble da camera di maggior prestigio degli ultimi decenni, vincitore di nove Grammy, di tre Gramophone Awards, del Richard J. Bogomolny National Service Award (la più alta onorificenza statunitense nell’ambito della musica da camera) e del Premio Avery Fisher, nonché premiato come “Ensemble of the Year” da Musical America e insignito di vari riconoscimenti internazionali. Nel 2016 la Universal ha dedicato all’Emerson per il 40° anniversario un box di ben 52 CD con tutte le sue registrazioni effettuate per una delle case discografiche più prestigiose in ambito classico, la Deutsche Grammophon.

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La Cappella Sistina risplendeva non soltanto per gli affreschi dei più grandi pittori ma anche per le composizioni dei più grandi musicisti dell’epoca, che saranno i protagonisti del concerto dei Tallis Scholars diretti da Peter Phillips, sabato 16 novembre 2019 alle 17.30 nell’Aula Magna della Sapienza (Piazzale Aldo Moro 5, Roma) per la stagione della IUC – Istituzione Universitaria dei Concerti.
La polifonia cinquecentesca è uno dei culmini della musica di tutti i tempi, sia nel campo profano - a cui la IUC dedica in questa e nella prossima stagione il ciclo dei Madrigali di Gesualdo da Venosa – sia nel campo sacro, a cui è dedicato questo concerto, che offre una straordinaria panoramica sui maggiori compoasitori di musica da chiesa del tempo, che venivano convocati a Roma dall’Europa intera per fornire la musica alle funzioni celebrate nella Cappella Sistina dal papa in persona.

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La pianista cinoamericana Claire Huangci, astro nascente del pianoforte, debutta a Roma martedì 12 novembre 2019 alle 20.30 nell’Aula Magna della Sapienza per i concerti della IUC, con un programma molto impegnativo, che spazia dal Settecento di Scarlatti a Schubert, a Brahms e all’estremo romanticismo di Rachmaninov.

Nata nel 1990 a Rochester da genitori cinesi, Claire Huangci ha studiato con grandi maestri in una delle eccellenze accademiche americane, il Curtis Institute di Philadelphia. Poi, cercando una completa maturazione più che l’immediato successo, si è perfezionata in Germania. Nel 2018 si è presentata ad uno dei concorsi più selettivi e prestigiosi, il “Geza Anda” di Zurigo, vincendo il primo premio e altri premi accessori. Allora le si sono aperte le porte delle più importanti sale da concerto di Parigi, Berlino, Vienna, Budapest, Tokyo e dei festival più prestigiosi come Salisburgo e Lucerna. Solo ora, a quasi trent’anni, si è sentita ormai pronta ad affrontare la faticosa carriera del virtuoso giramondo, suonando in America del Nord e del Sud, Europa ed Asia. Subito ha incontrato l’entusiasmo del pubblico e le sono giunti i più lusinghieri riconoscimenti della critica: “Virtuosismo radioso, sensibilità artistica, acuto senso comunicativo e sottile drammaturgia sonora”, “capacità immaginativa che sfocia in un’interpretazione poetica”.

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Uno, nessuno, centomila Vivaldi. Una figura proteiforme, immersa in un caleidoscopio di stili, modelli, forme che affluiscono nel grande porto della Serenissima Repubblica di Venezia. A questo musicista enigmatico, famosissimo ma ancora in gran parte da scoprire, è dedicato il concerto di mercoledì 13 novembre 2019 alle 18.00 nell’Auditorium “E. Morricone” (Università di Roma “Tor Vergata”, Macroarea di Lettere e Filosofia, via Columbia 1) per la stagione di Roma Sinfonietta presso l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”. Ne sono protagonisti l’orchestra Barocca Musica Antiqua Latina, con il direttore e violoncello solista Giordano Antonelli, il violino solista Luca Giardini e il mandolino barocco Emanuele Buzi.


Così il direttore Giordano Antonelli presenta questo concerto: “Il cosmopolitismo della città lagunare fluisce nelle opere di Vivaldi in un vocabolario stilistico che dalle forme nord-europee si tinge di colori esotici e levantini. Nato e vissuto vita natural durante nel quartiere diremmo oggi multietnico della Riva degli Schiavoni, nei pressi di San Giovanni in Bragora, in mezzo al viavai di Greci, Dalmati, Valacchi, Turchi, giocoforza ne trae una inventiva immaginifica ai limiti del visionario. Nella infinita varietà delle innumerevoli composizioni e degli organici più stravaganti si può evidenziare l’utilizzo di un contrappunto scarno ma sapientissimo, a favore di melodie rusticane, di giochi ritmici irregolari, di atmosfere rarefatte, di virtuosismi zigani”. Il programma Vivaldi Project-Concertanti – continua Giordano Antonelli - delinea “un percorso alternativo, tra inediti come la Sinfonia RV125 Anh.56, conservata nell’Archivio storico di Berlino, mancante della parte dei bassi (ricostruita ‘filologicamente’ dal nostro ensemble) ed opere in cui possiamo apprezzare lo sguardo verso il linguaggio germanico, o splendide passacaglie di sapore seicentesco con influssi napoletani. Il violino, strumento elettivo del Prete Rosso, cuspide di un magistero tecnico insuperato, in questo programma ‘concerta’ con lo strumentario vivaldiano più onirico, come il mandolino lombardo, il flauto dritto, il fagotto, il colascione, la tiorba”.

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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