Lunedì, 25 Novembre 2024
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Luis Sepùlveda: in ricordo di uno scrittore guerriero

Il 16 aprile 2020 un’ennesima vittima del Coronavirus: Luis Sepùlveda, autore di Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare.

 

Il Covid-19 non ha risparmiato neanche un guerriero come lui, giornalista, scrittore, poeta, ecologista, attivista politico: in un solo nome Luis Sepùlveda. Intensità, passione, avventura, hanno caratterizzato l’esistenza travagliata dello scrittore cileno trascorsa tra Europa e Sudamerica e noi oggi vogliamo ricordarlo ricostruendo la sua immagine di uomo e di artista.  La militanza politica e l’impegno civile sono stati parte integrante del suo operato: nato in Cile, partecipò ai movimenti di sinistra che s’ispirano al pensiero di Che Guevara.

Durante la presidenza di Allende entrò a far parte della sua scorta. Dopo il golpe di Pinochet venne arrestato e torturato. Rimesso in libertà continua il suo impegno come dissidente politico e viene nuovamente arrestato. Solo l’intervento di Amnesty International lo salverà dall’ergastolo, commutando la pena in otto anni di esilio. Negli anni successivi si è spostato tra i Paesi del Sudamerica vivendo per alcuni mesi in Amazzonia a contatto con la popolazione indigena degli Indios Shar che vivevano in armonia e in un profondo rispetto per la natura. Se dall’esperienza di attivista politico in un Paese sottoposto ad una feroce dittatura, ha rinforzato la sua etica inerente alla giustizia sociale contro il neoliberismo, dal contatto con gli Shar ha assorbito l’amore per l’ambiente e il dovere di difenderlo che si è tradotto nell’azione concreta dal 1982 al 1987 accanto a Greenpeace. Impegno civile, difesa dell’ambiente e dei diritti umani sono state quindi delle costanti nella sua vita che hanno ispirato anche la sua scrittura. La pubblicazione di Cronache di Pietro Nessuno risale al 1969, a cui seguirono Le paure, le vite, le morti e altre allucinazioni (1986) e Taccuino di viaggi (1987).

Si impose definitivamente con il romanzo Il vecchio che leggeva romanzi d’amore (1989). Negli ultimi anni è stato sempre più apprezzato da un vasto pubblico grazie ai suoi racconti d’interesse per bambini e per adulti, di cui il più noto è Storia di una gabbianella e dell’uomo che le insegnò a volare. Zorba, un gatto, si ritroverà ad allevare una gabbianella rimasta orfana a cui insegnerà a volare. L’anomalia di questa relazione è la conseguenza di un mare imbrattato di petrolio che ha danneggiato il volo della gabbiana Gengah, costretta a depositare il suo uovo da cui nascerà la gabbianella, sul balcone di Zorba ad Amburgo. L’incontro tra specie differenti come tra un gatto e un gabbiano, calati in un ambiente in cui l’uomo sbilancia gli equilibri naturali ma nel contempo sarà d’aiuto all’insegnante di volo Zorba, racchiudono l’essenza della favola.

La solidarietà tra esseri diversi, il superamento dei pregiudizi, il coraggio di osare e di andare controcorrente, l’amore per la natura ritornano come fonti d’ispirazione di molte sue favole. La narrazione, che non si arena sulla mera analisi della realtà, avviene con poesia e delicatezza continuando ad inseguire sempre il sogno di un mondo migliore. L’idealismo di chi ha combattuto in prima persona per realizzare una società più giusta riserva nei suoi racconti, un posto privilegiato ai sogni come scopo e senso della vita. Ha conquistato in primis dei lettori particolari che non hanno filtri: i bambini. In questi giorni lo ha ricordato il grande amore della sua vita che gli è stata accanto fino alla fine: la poetessa e compagna di vita Carmen Yañez, il primo amore da cui era stato costretto a separarsi a causa del golpe di Pinochet. Dopo altre relazioni e vicissitudine varie, i due si sono ritrovati nel 1996 e si sono risposati nel 2004 con la promessa di non lasciarsi mai più. 

 

Mena Zarrelli

19 aprile 2020

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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