Martedì, 26 Novembre 2024
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Attraverso le memorie e le parole dello stesso attore milanese e di quanti gli sono stati vicini A familiari, amici e colleghi A, Chiara Ricci ricostruisce quel meraviglioso, prezioso e complesso mosaico che sono state la vita e la carriera di Alberto Lionello.

Dal teatro alla televisione, dalla radio al cinema A sono rimaste insuperate le sue interpretazioni di Giacomo Puccini, Rodolfo Valentino, Leone Gala ne Il giuoco delle parti, Shylock ne Il mercante di Venezia e innumerevoli altre A, il grande artista rappresenta una parte del nostro spettacolo che non può? e non deve essere dimenticata, e che anche le giovani generazioni avranno la possibilità di incontrare e conoscere grazie a questo libro.

redazione

22 dicembre 2014

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Questo libro è nato durante la prima vera tournée di Giorgio Crisafi nei teatri italiani, al fianco di Alberto Lionello e Luigi Squarzina nella stagione 1983-1984. Da allora ha continuato a scrivere e a pubblicare poesie, grazie anche alle parole di incoraggiamento del poeta Giorgio Caproni e dello scrittore Enzo Siciliano, suoi primi lettori. Poi, pur continuando a la- vorare e vivere di teatro, Crisafi ha smesso per anni di com- porre versi. 

La presente raccolta è costituita dal libro Quaderno comin- ciato, che riunisce le poesie del periodo 1984-1988 – pubbli- cate qui per la prima volta in maniera integrale –, alle quali si aggiungono alcuni testi inediti più recenti che formano la sezione Chi è di scena e, in apertura, una prefazione postuma di Enzo Siciliano. 

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Fin dal suo esordio, Chiara Gamberale è piaciuta. Leggendo i suoi libri si avverte una fresca tristezza che si confonde ad un sottilissimo cinismo.

In Arrivano i pagliacci, edito da Bompiani nel 2002, la protagonista, Allegra Lunare (nome che rende il tutto più interessante) scrive una lettera (lunga quanto tutta l’opera) ai futuri inquilini della casa che sta per lasciare.

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Si immagini di conoscere per caso uno scrittore, dopo pochi veloci secondi lui è l’uomo che ci trasforma perché le parole lette si sono collocate nell’anima e i vaghi subbugli di pensieri sono ormai percettivi e sensoriali: li riconosci, li senti e ne spieghi vagamente l’esistenza.

Ad Antonio Tabucchi è successo questo quando a Parigi, per caso, ha scoperto Fernando Pessoa. 

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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