Sabato, 23 Novembre 2024
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Intervista alla compagnia Teatrodilina

#intervista a Teatrodilina

1) Iniziamo questa intervista con una domanda forse scontatissima ma fondamentale per la nostra utenza in continua crescita e per una testata sempre più punto di riferimento dei neofiti del Teatro. Come nasce la compagnia Teatrodilina e chi sono i suoi componenti?

Teatrodilina nasce qualche anno fa dall’incontro di alcune persone che a un certo punto si sono guardate negli occhi e si sono chieste il motivo del loro non fare teatro insieme. E siccome quel motivo non c’era, hanno deciso di cominciare.

Non lavoravamo ancora insieme ma facevamo mestieri complementari (attore, regista, organizzatore, scrittore, scenografo, sound designer) e così abbiamo iniziato. Abbiamo cominciato così, senza nessuna logica precisa ma solo per poter dire con il teatro qualcosa di noi e del mondo che ci sta intorno. Nel corso degli anni, abbiamo fatto crescere il numero di attori e di persone coinvolte, abbiamo messo a fuoco quello che ci interessa nella scrittura, nella recitazione, nel suono e nei motivi fondamentali che stanno alla base di ogni nostro lavoro. Piano piano siamo diventati un po’ di persone. E ci piace pensare che saremo sempre di più, come gli elefanti sul filo della ragnatela.
Non esiste una vera e propria lista dei componenti di Teatrodilina, esiste un gruppo che, di spettacolo in spettacolo lavora su una comune idea di teatro. Teatrodilina è uno strumento, qualcosa che permette a ognuno di noi di realizzare qualcosa che gli sta a cuore fare. Comunque, i nostri nomi sono, in ordine sparso: Giuseppe D’Amato, Salvo Ingala, Regina Piperno, Francesco Colella, Mario Pirrello, Leonardo Maddalena, Anna Bellato, Aurora Peres, Silvia D’Amico, Martin Emanuel Palma, Gianni Parrella… e altri.

 

2) Perché “Teatrodilina”?
Lina è il mio cane, si chiama così. Abbiamo pensato di intitolare a lei la compagnia. Lina appare anche in un piccolo ruolo in uno nostro spettacolo, Banane. Interpreta il cane di uno dei personaggi e nella finzione si chiama Pigna. Interpreta un altro cane, non proprio se stessa. Quando è in scena è un cane che le assomiglia, non è proprio lei. È lo stesso meccanismo che adoperiamo quando pensiamo e mettiamo in scena i nostri personaggi umani.

 

3) Il primo contatto del terzo tipo tra La Platea e Teatrolina avviene nel novembre 2015 al Teatro dell'Orologio dove andava in scena un vero e proprio percorso monografico a voi dedicato. Tornate la prima settimana di dicembre di quest'anno, sempre al Teatro dell'Orologio, ripresentando al pubblico romano la vostra ultima fatica teatrale, Uccelli migratori, che a suo tempo chiuse il suddetto focus e fu anche una prima nazionale assoluta. Da quali suggestioni e riflessioni sulla contemporaneità nasce questo spettacolo?

L’esperienza dell’anno scorso al Teatro dell’Orologio è stata per noi una bella occasione per mettere un punto sul nostro lavoro e per dare delle risposte ad alcune domande che ci riguardavano. Dove siamo arrivati dall’inizio del nostro percorso, chi siamo, che tipo di teatro ci piace fare, domande così.
Abbiamo deciso quest’anno di riproporre Gli uccelli migratori perché cronologicamente è il nostro ultimo e perché abbiamo la sensazione che contenga molti elementi comuni agli altri ma assemblati, mixati e shakerati in modo peculiare, originale.
Attraverso la storia di un attesa intorno a una bambina che sta per nascere e le vicende dei quattro personaggi che animano la storia, cerchiamo di raccontare la difficoltà di capire la contemporaneità e la necessità di noi esseri umani contemporanei di trovare una lingua comune. Una lingua attraverso la quale definire le cose, che ci permetta di fare le scelte giuste. Che ci renda capaci, in pratica, di comportarci meglio.

 

4) Più in generale. Una tournèe la vostra, che attraversa la penisola dal nord al sud, un po' sui generis. Infatti non portate in scena un solo spettacolo ma alternate di città in città, in ordine cronologico, i vostri ultimi tre spettacoli. Prendiamo per esempio “Le vacanze dei signori Lagonìa” e “Banane”, a distanza di tempo come reagisce il pubblico? Reggono ancora bene il palco?
I nostri spettacoli si formano mentre li facciamo, prendono vita ogni volta che li rimettiamo in prova e si adattano a noi, si modificano insieme a noi, sono come vestiti che nel tempo cambiano taglia col nostro ingrassare o dimagrire o, semplicemente, col nostro crescere. Per noi non ci sono spettacoli passati, ci sono spettacoli da rinnovare, da riscoprire, da riattualizzare. Il pubblico, se sta al nostro gioco e ne coglie l’immediatezza, reagisce bene. Di solito.

 

5) Nel dettaglio. Conclusa l'ultima data il 10 e 11 febbraio 2017 al Teatro delle Spiagge di Firenze, quali progetti avete in cantiere come compagnia (ed eventualmente come singoli attori)?

Il lavoro di ognuno di noi come singoli va in parallelo con il lavoro di Teatrodilina. Crediamo che ogni esperienza che riusciamo a fare al di fuori di Teatrodilina possa arricchire, una volta che ci ritroviamo insieme, il nostro lavoro e i nostri punti di vista sui problemi che il fare teatro ci pone.
Adesso abbiamo altri tre o quattro progetti che vorremmo realizzare, un paio di questi sono tratti da libri. Uno è un nostro vecchio pallino, sul quale abbiamo già lavorato per diversi periodi in questi anni, che è Anime morte, da Gogol. Un paio di altri, invece, si basano su nostre scritture originali sulle quali ci piacerebbe mettere la testa. Se siamo bravi riusciamo a mettere in piedi qualcosa prima dell’estate sennò se ne parla in autunno.

 

6) Concludendo. Come anticipavamo prima dall'1 al 4 dicembre di quest'anno sarete di nuovo in cartellone al Teatro dell'Orologio di Roma con "Uccelli migratori". Per i nostri lettori tutti i buoni motivi (o almeno tre) per venirvi a seguire ancora una volta.

I nostri spettacoli li facciamo in completa autonomia e libertà quindi, per quanto ci riguarda, sono pieni di buoni motivi per essere visti. Poi, chi lo sa. Io, comunque, una capatina a vedere Teatrodilina la farei.


Fabio Montemurro
29 novembre 2016

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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