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Intervista a Mimmo Strati in scena con La Bisbetica domata al Teatro delle Muse dal 4 al 23 febbraio 2016
Quali sono e come definisce Mimmo Strati, le storie degne di essere narrate?
Una storia è un racconto e come tale deve incantare lo spettatore. Io credo che il teatro sia il luogo d'elezione dove le storie prendono forma in quanto in teatro non si perde mai di vista l'immaginazione dello spettatore che definisce a suo modo la storia.
Iniziare con un dramma e finire con una commedia: quante coincidenze in questa scelta?
Non è nel mio stile ne' in quello dei Bardi affrontare un Dramma senza estrarne la Commedia, l'ho fatto con Cyrano e con Romeo e Giulietta e ora in alcune scene provo a fare il contrario con la Bisbetica. Il nostro teatro è divertimento ed emozione, a volte vicini vicini, che mentre si ride, ci si ritrova quasi a piangere.
Quanto tempo avete lavorato sulla vostra bisbetica? Come avete affrontato il testo e quanto avete 'riscritto' giocando, come di consueto, sulla rielaborazione secondo il vostro stile?
La Bisbetica è stato un lavoro molto lungo e difficile. Da luglio lavoriamo all'adattamento. Siamo partiti dal testo integrale, dando massimo valore al prologo iniziale. Anzi ispirandoci proprio a quello. La commedia non è che uno SCHERZO , una BURLA che alcuni attori compiono ai danni di uno zotico ubriacone. Abbiamo riscritto molto poco in effetti. Ma due semplici operazioni e un oggetto sono bastati per modificare tutta la commedia. Da lì in poi è stato un vero gioco. Meraviglioso ma molto difficile.
Quali sono gli aspetti latenti della commedia che avete riportato all'attenzione del pubblico?
La Bisbetica è una sfida, nella nostra edizione non solo tra uomo e donna ma anche tra un uomo del popolo e una compagnia di comici. Nessuno si aspettava il nostro allestimento originale, ma orignale nel vero senso del termine, in quanto la nostra è la rappresentazione dello spettacolo messo in scena dalla Compagnia inglese in cui recitava lo stesso Shakespeare autore dell'opera.
Cosa significa e cosa rappresenta un testo come La bisbetica domata nel 2016?
Una guerra dei sessi in cui il più debole decide di soccombere per quieto vivere e per vincere alla prossima occasione. Dimostrando che la lotta continua. Cosa c'è di più moderno!
quanto sono ancora attuali i testi di Shakespeare secondo lei e come un regista può renderli sempre nuovi e moderni in modo che il pubblico possa assistere sempre a qualcosa di nuovo?
La Bisbetica è indomabile come il suo autore. Rendere nuovi i suoi testi significa allontarnarsene un po' senza mai tradire la propria fantasia. Ogni mio spettacolo è unico proprio per questo, perchè parla di me e di noi. Grazie a Shakespeare s'intende.
Rispetto ai primi due spettacoli, come vi siete sentiti alla vigilia della prima?
La Bisbetica rspetto ai primi due è stato un grande punto interrogativo. Il pubblico avrebbe accettato la nostra scelta? Ogni cosa era nuova. ma stimolante.
Il 23 febbraio si conclude l'avvenura della trilogia shakespeariana iniziata con Romeo e Giulietta nel 2014: come sono stati questi primi tre anni di Bardi?
Assolutamente strordinari soprattutto grazier ad attori di grande temperamento e duttilità come Cesarini e Pusceddu. Anni molto faticosi, perchè facciamo tutto da soli senza sovvenzioni. Ma in questo modo riusciamo a rendere conto solo alla nostra fantasia con la massima libertà.
Dopo la trilogia, cosa avete in mente di mettere in scena? Pensate di proseguire con un'altra trilogia? Quali sono gli autori che state considerando?
Non abbiamo ancora deciso, anche se vorremmo tanto mettere in scena un autore italano del cinquecento che pochi conoscono!
Diana Della Mura
9 febbraio 2016