Domenica, 08 Settembre 2024
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Pino Quartullo. Il suo ritorno a "Quando eravamo repressi" e tanti altri nuovi progetti.

Intervista a Pino Quartullo in scena con lo spettacolo Quando eravamo repressi in scena al Teatro Ghione dal 19 al 30 ottobre 2016

Pino Quartullo

Che effetto fa rivedere in vita non solo un testo di tanti anni fa, ma un testo che subì una censura nella sua trasposizione cinematografica?

Rilavorare a QUANDO ERAVAMO REPRESSI ha scatenato in me un mare di ricordi, momenti straordinari accompagnati da una indescrivibile gioia ed allegria: una telefonata di Vittorio Gassman che mi dice che vuole produrre la commedia perché gli è molto piaciuta, rivelare alla debuttante Lucrezia i segreti dello stare in scena, io e Francesca d’Aloja dal sessuologo di borgata per simulare calo del desiderio e scoprire quale terapia avrebbe dato alla coppia, Oliver Stone che ha sentito parlare del film e viene a vederlo al cinema Quirinale, Raoul Bova per la prima volta sulla schermo che mi chiede di aiutarlo a studiare recitazione, le file al botteghino del Piccolo Eliseo, con tanto pubblico rimasto fuori…. sono ripiombato 26 anni indietro, una fase della mia vita prorompente e piacevole come la prima volta che si fa l’amore. Anche i divieti e le censure ci aiutarono ad avere ancora più successo e notorietà. E ancora adesso, viviamo di rendita, al Teatro Ghione, e abbiamo tanto pubblico. 

 

Se lo avessi scritto oggi pensi che avresti avuto gli stessi intoppi?

Quando Eravamo Repressi  allora fu un fulmine a ciel sereno. Nessuno aveva mai raccontato il mondo degli scambisti. Era insolito un approccio al sesso come zona patologica,  decisamente nuovo. Ora troverebbe un terreno molto battuto e quindi meno censure e divieti. Comunque è uno spettacolo non adatto a minorenni. Ancora oggi. 

 

Il rapporto con Vittorio Gassman come produttore dello spettacolo e attore nel film, come è stato? Ti ha consigliato, supportato a ti ha dato cartabianca su tutto?

Vittorio assisteva alle prove e si divertiva molto. Era entusiasta del nostro lavoro. Era anche un genitore che guarda con occhi teneri il figlio e i suoi amici che muovono i primi passi. Il cucciolo di leone veniva da me avviato al mestiere di commediante, dopo la sua unica esperienza teatrale in Affabulazione di Pasolini, con Vittorio. Il primo titolo che proposi a Vittorio per la commedia fu “Ci siamo fatti in quattro” lui commentò “non è ancora trionfale”. Mi misi a pensare altri titoli, e tra tanti a lui piacque molto Quando Eravamo Repressi. (che richiamava il vecchio detto:si stava meglio quando si stava peggio). Poi quando realizzai il film gli proposi di interpretare il ruolo di un sessuologo che avrebbe visitato la coppia in crisi, formata da suo figlio Alessandro e dall’allora compagna Francesca d’Aloja. Vittorio accettò e si divertì a riscriversi la parte, arricchendola di colte citazioni esilaranti. Sul set non esitò a fare piedino sotto il tavolo alla paziente (Francesca) e far scivolare una mano sul gluteo dell’altro paziente (Alessandro) al momento del commiato. Conservo ancora gelosamente le quattro paginette manoscritte dal gigante Vittorio che mi passò sottobanco per arricchire la sceneggiatura. E così il mio primo giorno di regista cinematografico fu allietato e benedetto da Vittorio Gassman.  Paragonabile solo al mio primo giorno di attore cinematografico, in cui dialogai con Alberto Sordi, nel Marchese del Grillo, nel cortile del Quirinale, diretto da Mario Monicelli, mentre dirigevo una corsa di rane, vestito da guardia pontificia. 

 

 

Gli attori in scena al Teatro Ghione sono giovanissimi che tipo di lavoro hai fatto su di loro affinché  venisse fuori il prodotto che avevi in mente.

Ho riconiugato su questi giovani bravi belli comici attori  i personaggi della commedia: ho scavato in loro ed ho evidenziato le loro caratteristiche, i loro difetti, che sono sempre preziosi in un attore. Se un attore ha capacità acrobatiche, se è di origine pugliese, se è sexy, se ha un timbro di voce particolare, ogni elemento “non normale” è un patrimonio che va valorizzato 

 

Lo porterete in altri teatri?

Certo. 25 anni fa il film vanificò una adeguata distribuzione teatrale dello spettacolo. Ma ora ci rifaremo. Spero che giri tutti teatri di Italia.

 

Il pubblico in sala come reagisce? Risate imbarazzate?

Risate liberatorie direi. Applausi prorompenti a scena aperta. Fa sempre piacere vedere che qualcuno sta peggio di noi. Ti fa stare meglio. E poi fa piacere vedere che il sesso non è tutto. Quello che conta sono I sentimenti. 

 

Chi degli attori assomiglia o ti ricorda gli attori del primo cast.

Quando ho visto un video di Tiziano Floreani, sono sobbalzato. Era esattamente quello che sarebbe dovuto essere il personaggio di Massimiliano. E ricorda molto anche me. Ma lui è naturalmente Massimiliano. Lui lo era anche prima di incontrarmi ( non a caso lui è di Ostia e io di Civitavecchia: il mare evidentemente ha avuto il suo peso). Annabella/Petra si discosta totalmente dalle 2 precedenti interpretazioni (Lante della Rovere e Noschese) lei ha creato una versione ruvida-suddista molto torbida, Matteo/Federico rispetto ai precedenti (Gassman/Morelli) crea un ragazzo per bene, leggermente disturbato che crea tenerezza.  La mia Bellucci: Francesca/Isabella rispetto alle precedenti (d’Aloja, De Martino) spinge l’acceleratore dell’ironia, meno severa e più deridente. Irresistibile versione. Sono entusiasta del lavoro fatto con gli attori, non perdetelo.

 

...ma alla fine lo scambio di coppia, per te, davvero può salvare un amore?

Non c’è una formula che va bene per tutti. Ognuno ha esigenze diverse e cambiano molto nel corso della propria vita. Chi sono io per giudicare?

 

Un invito ai lettori de La Platea a venire a teatro questa seconda settimana. 

Si ride veramente tanto, si scoprono aspetti nuovi della sfera sessuale, 4 nuovi attori meravigliosi.

 

PROGETTI FUTURI DI QUARTULLO

Dopo aver apprezzato Pino Quartullo nella fiction Rimbocchiamoci le maniche con Sabrina Ferilli, avremo modo di vedere il suo lavoro in ambito teatrale in tre spettacoli. Al Teatro Ghione di Roma con Quando eravamo repressi, di cui è autore della commedia e regista, con un cast giovane interessantissimo (dal 19 al 30 ottobre).

Poi tra dicembre e gennaio sarà attore e regista, in una nuova commedia dal titolo La strategia del paguro, (versione italiana della commedia francese Una semaine pas plus - Una settimana non di più-  di Clement Michel, autore-attore quarantenne francese di successo) al fianco di Alberto Farina (talento comico emergente, colonna portante della trasmissione Colorado). Al Teatro Olimpico di Roma dal 18 Gennaio 2017. Commedia che racconta la storia di un uomo che non riesce a lasciare la propria donna e ricorre ad un amico; ma le cose non andranno come dovrebbero.  Da febbraio riprenderà, sempre a teatro, la commedia Qualche volta scappano (versione italiana della commedia francese Tou tou di Agnes e Daniel Besse), che vede il debutto in teatro di Rosita Celentano, con Attilio Fontana e Pino Quartullo attore e regista. Lo spettacolo è stato già rappresentato con grande successo nella scorsa stagione e verrà ripreso in molte città di Italia. Sarà al Teatro Dehon di Bologna (10-12 marzo), al Teatro San Babila di Milano (14-19 marzo), al Teatro Quirino di Roma (11-13 aprile)

 

 

Fabio Montemurro
27/10/2016

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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