Sabato, 21 Dicembre 2024
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Si è inaugurata venerdì 6 dicembre la mostra di Santiago Calatrava “Nella Luce di Napoli” a cura Sylvain Bellenger direttore del Museo di Capodimonte, l'esposizione è stata ideata dallo Studio Calatrava e realizzata in collaborazione con lo studio di progettazione ing. Vito Avino e il funzionario architetto del Museo e Real Bosco di Capodimonte Renata Marmo. Si potrà visitare la mostra fino al 10 maggio 2020. In esposizione quattrocento opere tra cui: sculture, disegni, maquette, un’artista fra le menti creative è più brillanti dei nostri giorni: arriva a Napoli, nel Museo e Real Bosco di Capodimonte, la mostra di Santiago Calatrava, architetto, ingegnere, pittore, scultore, disegnatore, artista a tutto tondo. Spirito inquieto alla continua ricerca di un equilibrio tra volume e luce, i due elementi essenziali del suo concetto di architettura (“un gioco armonioso di equilibrio dei volumi sotto la luce” nella definizione di Auguste Rodin nel suo libro Les Cathédrales de France, 1914). La mostra a Capodimonte, divisa tra il secondo piano del Museo e l'edificio del Cellaio nel Real Bosco, sottolinea già nel titolo questo elemento: Santiago Calatrava. Nella luce di Napoli ma anche l'amore dell'artista per la città, culla e porto del Mediterraneo, crocevia di culture e civiltà differenti.

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Rintracciare attraverso l’opera di sedici artisti dell’attuale panorama italiano rimandi e affinità elettive con la grande tradizione figurativa etrusca. È da questo proposito che nasce la mostra Corrispondenze. La tradizione nel contemporaneo, al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia dal 26 ottobre all’8 novembre di quest’anno.

Se, infatti, l’arte contemporanea sembra oggi parlare con un linguaggio spesso incomprensibile – si pensi ai coniglietti d’acciaio specchiante o ai palloni da basket in equilibrio di Jeff Koons – e il concetto stesso di “bellezza” viene in alcuni ambienti guardato con un certo sospetto, è altrettanto vero che torna a fiorire la grand art, come l’ha definita Aude de Kerros in opposizione al concettualismo imperante. Infatti, si sta risvegliando tra artisti, pubblico, collezionisti e tutti gli “addetti ai lavori” un nuovo interesse per l’arte contemporanea ispirata alla tradizione e al bello inteso come valore. E, come nota la curatrice Alessandra Redaelli, “se si va al fondo, si scopre che la grande tradizione del bello e del saper fare molte delle sue radici le affonda lì, in quelle terre comprese tra l’Arno e il Tevere”. Corrispondenze nasce quindi per raccogliere – sottolinea ancora la Redaelli – “le voci più interessanti di un contemporaneo intessuto di tradizione e di bellezza”.

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Prima europea per la personale dell’artista presso lo Spazio Field di Palazzo Brancaccio, prestigioso spazio museale che riapre in anteprima per questa mostra dopo due anni

Dal 27 ottobre al 30 novembre 2019, Spazio Field - nuova realtà espositiva all’interno di Palazzo Brancaccio, già sede del Museo Nazionale di Arte Orientale – ospiterà, per la prima volta in Europa, Anton Yelchin - Provocative Beauty, personale di Anton Yelchin, attore cinematografico e fotografo americano.
L’allestimento inaugurerà in anteprima l’attività di Spazio Field - luogo di ricerca e contaminazione dedicato ai nuovi linguaggi visivi – che inizierà la sua programmazione nel 2020.
Il progetto, realizzato in collaborazione con la Anton Yelchin Foundation di Los Angeles, fa parte del programma di Videocittà, Festival della Visione, ideato da Francesco Rutelli, e giunto alla seconda edizione.

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Recensione della mostra Luciano Salce: L’ironia è una cosa seria presso Palazzo Firenze dal 25 settembre al 6 ottobre 2019

 

Nell’atmosfera silenziosa e surreale di uno degli ultimi scorci di settembre, ha luogo nel Palazzo Firenze l’esposizione dedicata al grande regista, attore e scrittore Luciano Salce (1922- 1989), organizzata dal figlio Emanuele Salce.

Disposti lungo il perimetro del porticato, trentasei pannelli distribuiti in dodici postazioni trilaterali assecondano un ordine cronologico. Questi raccontano l’uomo ancor prima dell’artista, quasi a sottolineare come il visibile sia riflesso e, a volte, conseguenza della propria storia personale. L’evoluzione del percorso umano ed artistico viene descritta nelle singole tavole attraverso eleganti ed esaustive didascalie supportate da foto e preziose documentazioni cartacee.

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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