Il 25 gennaio del 1961 le sale cinematografiche americane videro la prima del 17° lungometraggio animato firmato Walt Disney, “La carica dei 101”, liberamente ispirato dall’omonimo romanzo di Dodie Smith e destinato a diventare un Cult, nonché a rivoluzionare il mondo dell’animazione.
Nella Londra del finire degli anni ’50 in cane dalmata Pongo vive in un appartamento insieme al suo padrone Rudy. Vita monotona, senza entusiasmi, passata a vedere l’umano fumare la sua pipa o ascoltarlo mentre compone al piano. Occorre trovare delle compagne, per sé e per Rudy. Una mattina il dalmata si accorge della coppia perfetta: la giovane Anita e la sua dalmata Peggy. Abbaiando e creando le giuste occasioni, Pongo riesce nel suo intento: le due coppie si incontrano e nello stesso giorno, ridono insieme, finendo per frequentarsi e sposarsi.
Passano dei mesi e Peggy è incinta, mentre Rudy sta per trovare la sua melodia perfetta. Compare improvvisamente a casa anche la stravagante (e perfida) Crudelia De Mon, ex compagna di scuola di Anita, amante delle pellicce e interessata ai cuccioli di dalmata. La sera del parto, si capisce questo interessamento: Crudelia vuole l’intera cucciolata ed è disposta a pagarli profumatamente. Rudy è contrario e si oppone a muso duro e, quando anche Anita si unisce al coro, Crudelia giura vendetta, sbattendo la porta.
Dopo alcune settimane, Pongo e Peggy ricevono un’orrenda notizia: i loro 15 cuccioli sono stati rapiti da due buffi ceffi, Gaspare e Orazio. Si capisce che c’è sotto lo zampino di Crudelia e l’evento mobilita tutto il mondo canino che aiuta i genitori a capire il nascondiglio dei furfanti. Cosa vorrà Crudelia dai cuccioli? Saranno i soli ad essere stati rapiti? Riusciranno a tornare tutti a casa?
Film di successo al botteghino e vincitore di un Bafta per il miglior film d’animazione, risollevò le economie della Walt Disney, dopo il fallimento de La bella addormentata nel bosco. Lo stesso Walt era quasi intenzionato a chiudere il dipartimento di animazione. Fu allora che Ubbe Iwwerkers (noto anche come Ub Iwerks), storico effettista della società, propose la xerografia, tecnica di fotocopiatura che permetteva di trasferire i disegni direttamente sui fotogrammi. Questa permise un risparmio eccezionale sia di tempo che di inchiostro e venne utilizzata, da quel momento in poi, su tutte le pellicole Disney.
Di tutto il film, chi è rimasto nella storia è senza dubbio lei, Crudelia De Mon. Personaggio iconico ispirato – si diceva e non è stato mai confermato – all’attrice Tallulah Bankhead, dalla quale prende molte delle sue “pessime” abitudini, come le eterne sigarette e la voce esageratamente alta.
Cartone tenero, intramontabile, dalle nuove idee che ci fa ricordare – come afferma Pongo riguardo la dolce tata Nilla – quanto gli uomini “a volte sembrino quasi un cane”, ma in senso positivo.
Francesco Fario
26 gennaio 2024