Venerdì, 22 Novembre 2024
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Murmat Short Film Festival al Globe Theatre: Non solo una speranza

La presentazione dei cortometraggi finalisti del Murmat Short Film Festival, svoltasi al Globe Theatre il 7 Settembre 2020

 

La serata finale della terza edizione del Murmat Short Film Festival si è tenuta lunedì 7 Settembre nella suggestiva cornice del Globe Theatre. Quest’anno la rassegna, sotto l'insegna dell’hashtag #aGreenHope, ha voluto accendere i riflettori sulle questioni ambientali. Sono state previste quindi due categorie di concorso: una a tema libero, l'altra specificatamente dedicata ai temi dell’ecologia. In finale sono arrivati 10 cortometraggi, 5 per ciascuna categoria. Durante la serata presentata da Tiziana Sensi, Edoardo Saolini e Federico De Luca, in cui le opere sono state proiettate, sono stati nominati i vincitori.

Fra le opere a tema libero ha primeggiato Pizza Boy, del regista veneto Gianluca Zonta. È la delicata storia di un timido e impacciato rider extracomunitario, che, in sella al suo scooter, in una frenetica serata si deve dividere fra le angherie dei clienti della pizzeria, la sopraffazione del datore di lavoro e la più nobile delle aspirazioni umane. L'opera è impreziosita dalla partecipazione del grande Roberto Herlitzka.

Tutta la cinquina in lizza era però parimenti meritevole. Personalmente abbiamo preferito Il fagotto di Giulia Giapponesi, dove, in un futuro distopico in cui le donne che non hanno figli vengono schedate, una ragazza si aggira in una città delle architetture tristemente riconoscibili, portando con sé il suo fagotto, da intendersi letteralmente come strumento musicale, ma anche come fardello. Molto apprezzato dal pubblico presente Parru pi tìa di Giuseppe Carleo, carico di colore e colori siciliani, divertente riproposizione di un rito arcaico. Notevoli anche il poetico Ferruccio – Storia di un robottino di Stefano De Felici, in cui lo strampalato inventore Duccio, novello Geppetto, costruisce la sua creatura e Il vaccino di Edoardo Ferraro, ambientato nell’oscuro passato di povertà e ignoranza di un paesino dell’entroterra marchigiano.

Per il tema #aGreenHope è stato meritatamente premiato Traces. Con immagini cariche di suggestione il regista belga Sébastien Pins racconta la vita di un boscaiolo delle Ardenne, assieme alla sua cavalla e alla ragazza, che seguirà le tracce lasciate dai tronchi. Altri film della categoria si sono fatti notare. In Aria prima, i registi Gaetano Mangia e Luca De Paolis portano nella dimensione onirica dell’incubo la tragedia ambientale patita dai pugliesi che respirano i fumi e le polveri della centrale termoeletrtica di Cerano, uno dei siti più inquinanti d’Europa. I protagonisti del corto, Simona Greco e Andrea Bellisario sono stati premiati, come migliore attrice ed attore dal pubblico presente in sala. Una menzione speciale è stata assegnata al delizioso corto di animazione EcoEscort, in cui le autrici ceche Marcela Drobna e Tereza Kajabová, utilizzando la grafica dei videogiochi, raccontano in modo assolutamente inusuale il ciclo dei rifiuti. La cinquina in gara era completata dal greco A beautiful mistake, lettera indirizzata dai figli ingrati ad una Madre offesa e dal bel documentario A word of warming, che denuncia la scomparsa, per colpa del riscaldamento globale, dell’ambiente in cui vivono le lepri di montagna scozzesi.

La serata è stata completata da un omaggio alla costumista Giulia Mafai e da un documentario, prodotto dalla Politeama, artefice di molti spettacoli del Globe, sull’arte dei costumi.

Bel cinema, giovani autori, nuove idee, valori puliti: è quanto si è visto nella serata del Globe Theatre. La #GreenHope del Murmat Short Film Festival è una speranza non solo per l’ambiente, ma anche per il mondo della creatività. Anzi, non è solo una speranza.

 

Valter Chiappa

9 settembre 2020

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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