#recensione Ocean’s 8, regia di Gary Ross
Debbie Ocean, sorella di Danny, tenta di portare a termine la rapina del secolo, un colpo che passerà alla storia sia per il bottino che per la difficoltà. Infatti il tutto dovrà svolgersi all’annuale Met Gala di New York e dovranno rubare dei gioielli tra cui una collana di Cartier da 150 milioni di dollari.
Naturalmente non potrà agire da sola e, la prima tappa, è quella di riunire la squadra perfetta composta da Lou, Rose, Palla Nove, Tammy, Amita e Constance. Ben presto, poi, Lou scopre il motivo per cui Debbie vuole colpire proprio il met gala: Claude Becker, un curatore di mostre, nonché ex fidanzato della protagonista.
Ma le cose non saranno così facili, per colpa di alcune falle nel piano, ed il team dovrà mettere in gioco tutta l’abilità necessaria per terminare il lavoro nel miglior modo possibile. Uno dei punti di forza di Ocean’s 8 risiede nel produttore del film: Steven Soderbergh. Reduce dal divertente “La truffa dei Logan”, il regista dell’intera trilogia originale di Ocean’s produce un film che rappresenta sia un sequel sia uno spin-off della serie.
Sandra Bullock nei panni di Debbie, Anne Hathaway, Cate Blanchett, Rihanna, Helena Bonham Carter e Richard Armitage compongono parte del cast del film. Le interpreti migliori della pellicola sono state, senza alcun dubbio, Sandra Bullock, la Blanchett e la Hathaway.
Bravissima anche Helena Bonham Carter nei panni di Rose e, incredibilmente, anche Rihanna si rivela un’attrice discretamente brava, sebbene non abbia l’esperienza necessaria per rendere il suo personaggio, palla nove, migliore o allo stesso livello delle altre interpreti. Bisogna, poi, annoverare tra i pregi di “Ocean’s 8” un consistente numero di cameo di cui due fanno parte della trilogia originale. Ma non ve li diremo per non rovinarvi la sorpresa qualora foste intenzionati ad avventurarvi in una visione del film.
Il lato tecnico ci ha convinti in parte perché, registicamente, il film ha dei buoni momenti e la colonna sonora è discreta. Ciò che ha rappresentato l’ultimo punto a favore del film è proprio il finale. Esso, infatti, mantiene una propria coerenza nei confronti della saga e, soprattutto, nei confronti di tutto ciò che il film ha offerto, a noi spettatori, nel corso della sua durata.
Purtroppo uno dei punti deboli della pellicola risiede nella sceneggiatura, firmata dallo stesso regista Gary Ross, che in più frangenti risulta debole e con qualche lieve forzatura. Questo fattore, sfortunatamente, influisce sulla qualità della pellicola che, comunque, risulta migliore di Ocean’s Twelve, secondo capitolo della trilogia originale.
Per concludere, vorremmo aggiungere che il film dura due ore di cui, solo a tratti, si sente il peso, per colpa di alcuni momenti morti, di una comicità non sempre brillante e di un’atmosfera abbastanza fastidiosa. A visione compiuta, possiamo dire che Ocean’s 8 è, tutto sommato, un film molto carino ma che manca della verve necessaria per risultare intrigante quanto la trilogia di Soderbergh.
È un’opera che tende a sfruttare l’onda del "Girl Power", come fatto con Ghostbusters o con altri prossimi progetti tra cui un reboot al femminile di Transformers e dei Mercenari, per citare film di intrattenimento.
Noi non siamo assolutamente contrari al Girl Power nelle produzioni cinematografiche ma reputiamo banale l’atmosfera glamour data al film e, soprattutto, abbiamo notato che si sottolinea quasi sempre quanto rubare gioielli sia un “crimine da donne”.
Consigliato agli appassionati della saga ma anche dei Caper movie, film che hanno come obbiettivo quello di mostrare come una banda di criminali organizza e mette in atto un furto in maniera molto accurata.
VOTO 6,5
Nicolò Ferdinandi
9 agosto 2018