#recensione Tuo, Simon, regia di Greg Berlanti
Simon Spier è il perfetto modello del liceale americano: una famiglia perfetta, una sorellina adorabile, una scuola in cui gode di non poca popolarità, dove affronta l'ultimo anno prima del college e dove intrattiene un corso di teatro, nonché un gruppo di amici formato da Leah, amica da una vita, Abby e Nick.Con loro il ragazzo condivide tutto, eccezion fatta per un segreto che non può rivelare a nessuno: Simon è gay.
I giorni passano e la paura di far sapere il suo segreto aumenta fin quando non trova la tranquillità iniziando, sotto lo pseudonimo di "Jacques", uno scambio di e-mail con un ragazzo della sua stessa scuola, anche lui omosessuale non dichiarato, che si fa chiamare "Blue".
Più si fanno avanti questi scambi, più in Simon cresce un vero e proprio amore per Blue finché capirà che i suoi unici obbiettivi sono fare coming out con la sua famiglia e conoscere, finalmente, il misterioso amico di penna. Nel frattempo, però, Leah cerca di farle capire che lo ama da quando erano piccoli.
Ma cosa accadrebbe se Martin, un ragazzo disposto a tutto pur di conquistare l'amore di Abby, scoprisse quelle e-mail e ricattasse Simon?
Partendo da questo presupposto, il film sembrava molto interessante e, a visone conclusa, possiamo affermare che "Tuo, Simon" è stata una visione molto gradevole.
Il cast è valido e, nella rosa di attori protagonisti del film figurano Nick Robinson nei panni di Simon, Josh Dunhamel nel ruolo del padre del protagonista e Katherine Langford, nota principalmente per il ruolo di Hannah Baker nella serie Netflix "Tredici" nei panni di Leah, insieme a Miles Heizer, che nella serie interpreta Alex e in "Tuo, Simon" è un compagno di teatro dei ragazzi. Attori veramente bravi ma, soprattutto, è stata molto valida l'interpretazione della Langford.
Interessante, poi, la scelta musicale con una colonna sonora che rappresenta un discreto commento alle singole scene e delle canzoni pop che accompagnano le avventure del protagonista. C'è poi stato un personaggio in particolare che, nonostante il ruolo abbastanza frivolo, ci ha donato un'interpretazione di tutto rispetto.
Parliamo dell'attore Tony Hale, qui calato molto bene nel ruolo di mr. Worth, il preside della scuola. È un preside a tratti insopportabile ma, a film concluso, è rimasto impresso nella nostra memoria per via del carattere che Hale ha dato al personaggio.
Il film, poi, fino all'ultimo rende partecipe lo spettatore che, insieme a Simon, vuole capire chi si celi dietro "Blue".
Vengono concessi molti indizi per arrivare ad un finale, a nostro parere, inaspettato ed imprevedibile, diretto egregiamente ma con qualche piccolissimo difetto, a livello di trama, di cui il pubblico in sala non può non tener conto. Inoltre, il rapporto di Simon con la sua famiglia, è molto bello. In particolare elogiamo il rapporto puro e genuino con la sorella minore. Per quanto riguarda il padre, invece, siamo rimasti molto soddisfatti da ciò che il film ci ha proposto.
Non possiamo, infine, evitare di parlare dello splendido rapporto che Simon ha con la madre. Quello, Probabilmente, è stato uno dei picchi massimi dell'intero film.
A parte quelle ingenuità di cui sopra, un altro difetto, una vera e propria piccolezza, lo abbiamo riscontrato nell'adattamento italiano. Il film, infatti, è stato tradotto con il titolo "Tuo, Simon" mentre, nella versione originale la pellicola è trasposta con il titolo "Love, Simon" letteralmente "Con amore, Simon", cosa che lui scriverà a Blue al termine delle sue e-mail sotto, ovviamente, lo pseudonimo di Jacques.
Tratto dal romanzo "Non so chi sei, ma io sono qui (Simon vs. the Homo Sapiens Agenda)" di Becky Albertalli, "Tuo, Simon" è un'adorabile commedia epistolare a tema LGBT, un film dalla fine intelligenza e ci auguriamo che goda di grande visibilità poiché, forse, è un prodotto di cui si sentiva davvero il bisogno.
Tra momenti comici, drammatici e romantici, non possiamo negare che "Tuo, Simon" è una vera e propria altalena di emozioni.
Sarà un film destinato a lasciare il segno? Probabilmente, e purtroppo, no ma noi auspichiamo lo stesso che il grande pubblico rifletta la propria attenzione su prodotti di questo tipo. Un consiglio che vorremmo dare ai lettori è quello di evitare completamente il trailer, quasi una sinossi del film, escludendo i momenti più importanti. Infine, vogliamo segnalare la presenza alcune scene di cui, come di consueto, non faremo spoiler, che ci hanno fatto riflettere moltissimo e ci sono sembrate molto mature rispetto alla maggior parte dei film in sala in questo periodo.
VOTO 9--
Nicolò Ferdinandi
4 giugno 2018