Martedì, 26 Novembre 2024
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LIBERACI DAL MALE - Teatro Brancaccino dal 16 al 19 febbraio 2017 – prima nazionale

#segnalazione

Lella e Luca hanno sequestrato un bambino di pochi mesi: il figlio dell’“ingegnere”, il padrone della fabbrica che dà lavoro a tutta la città.
Lella è una donna insicura e timida che lavora in un centro estetico. Riceve in continuazione telefonate di persone che vogliono usufruire di un misterioso “trattamento speciale”.
Luca è un uomo brutale e violento conosciuto da tutti come “il fattore”.

È l’uomo di fiducia dell’ingegnere; il tuttofare che lo aiuta nei suoi mille affari più o meno leciti ma che in realtà cova nei confronti del padrone un sordo rancore.
Con i soldi del rapimento i due vorrebbero scappare in Brasile, al caldo, per rifarsi una vita.
Nella casa dove sono nascosti, si è rotta la caldaia e fuori l’inverno gelido avanza.
La televisione diffonde la notizia che il piccolo ha bisogno un antiepilettico, ma potrebbe essere una trappola per incastrarli, intanto per placare il pianto disperato e continuo del bambino i due cominciano a somministrargli dosi sempre più alte di sonnifero. Un giorno però il bambino non riesce a svegliarsi…

Note dell’autore
Sono sempre stato colpito dal fatto che le ultime parole della preghiera per eccellenza, il padre nostro, siano “liberaci dal male”. Come se per farlo fosse necessario chiedere aiuto a una qualche entità superiore stante l`impossibilità di liberarsene da soli. Ho allora analizzato quello che viene percepito come uno dei più orrendi dei delitti: il rapimento di un bambino. Sono nati così i personaggi di Lella e Luca: i rapitori. Il male. Come spesso mi succede andando avanti nella scrittura ho scoperto che le paure di Lella e Luca sono le mie paure; le loro frustrazioni le mie frustrazioni; la loro rabbia la mia rabbia; chissà che non siano anche quelle del pubblico e chissà se riconoscere e dare un nome a questo “male” possa essere il primo passo per liberarsene magari senza dover chiedere aiuto a un essere superiore. Giampaolo G. Rugo

Giampaolo G. Rugo, nato a Genova, vive da sempre a Roma. Ha scritto, sceneggiature per il cinema ed è stato autore per la radio (“Il ballo di San Vito”, “I magnifici 7”, “I magnifici”). Per il teatro è stato autore de “La svolta”, “Un uomo a metà” e Liberaci dal male; ha inoltre curato la traduzione e adattamento di Killer Joe di Tracy Letts. È stato premiato al concorso drammaturgico Per Voce Sola 2014 per il testo “Un uomo a metà” che è stato edito dalla Nerobianco edizioni

Massimiliano Farau, laureato in Lettere presso l’ Università di Roma “La Sapienza”, e diplomato in Regia all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica "Silvio D'Amico", si è perfezionato presso la Guildhall School of Music and Drama di Londra e la Classe de Maitrise de Mise en Scène di Pélussin.
Ha diretto più di cinquanta spettacoli tra cui: The letter of Last Resort di David Greig, Lungs di Duncan Macmillan, (Teatro Due, Parma), Crollasse il mondo. Storia di Reginaldo e Luisa di Alessandra Mortelliti (Teatro Stabile di Catania), California Suite di Neil Simon, con Gianfranco D’Angelo e Paola Quattrini, Andromaca di Jean Racine, con Manuela Mandracchia, Graziano Piazza e Sergio Romano, L’amante di Harold Pinter, con Mascia Musy e Graziano Piazza, Killer Joe di Tracy Letts, con Francesco Montanari e Edoardo Pesce, Odore di Santità di Laura Forti, con Salvatore Cantalupo, Beckett/Pinter (Teatro Due, Parma e Teatro Mercadante Napoli), Frozen di Bryony Lavery con Elisabetta Pozzi, Maria Paiato, Fausto Russo Alesi, La Memoria dell’Acqua di Shelagh Stephenson, con Maria Paiato, Manuela Mandracchia, Sara Bertelà, Peccato che fosse puttana di John Ford, con Pierfrancesco Favino e Lisa Natoli, Mostro di Duncan Macmillan, con Fabrizio Falco, L’ultimo nastro di Krapp di Samuel Beckett, The License di Luigi Pirandello, Gennareniello di Eduardo De Filippo e The Virtuous Burglar di Dario Fo (American Conservatory Theater, San Francisco), Perversioni sessuali a Chicago di David Mamet, Ione di Euripide, Sulle tavole del tuo cuore di Luigi Maria Musati, con Mariano Rigillo, Abelardo Eloisa Eloim di Maricla Boggio (Taormina Arte), Qui di Michael Frayn ( Fondazione Teatro Due, Parma), The Fever di Wallace Shawn, con Giuseppe Bevilacqua, The Man of Destiny e Annajanska, the Bolshevik Empress di G. B. Shaw (Wimbledon Studio Theatre, Londra), Il Molière di Carlo Goldoni (Teatro Stabile Abruzzese e Teatro Valle).

Rapsodie Production è una nuova realtà nel mondo della produzione teatrale e dell’audiovisivo. Nata nel 2013 dal desiderio di tre giovani artisti di creare una start up nel mondo della cultura, si è presto avvalsa di importanti collaborazioni e partnership sia dal punto di vista artistico che manageriale.
Rapsodie ha già prodotto e distribuito diversi spettacoli e film brevi: tra questi spiccano sia nuove proposte che artisti affermati come Davide Tassi, Lydia Biondi, Mirella Mazzeranghi, Mauro Santopietro, Roberta Mattei e altri
A maggio 2015, lo spettacolo L’INTRUSO, prodotto da Rapsodie, con Davide Tassi, regia Francesca Rizzi vince il premio Teatro e critica come spettacolo più rappresentativo della scena romana e a seguire vince il DOIT Festival come miglior drammaturgia. Rapsodie produce nel 2015 diversi promo per aziende ed anche il suo primo cortometraggio “Due cuori e una sottana”. È tra l’altro organizzatrice del primo Festival Handpan di Milano.
Rapsodie ha avviato anche un rapporto con l’ATCL (Associazione dei Teatri dei Comuni del Lazio) e con il CTOFF (Circuito dei teatri OFF del Lazio) questi ultimi ospitati sul suo portale.
Rapsodie, a gennaio 2016, ha ottenuto, in accordo con ATCL, il coordinamento artistico e organizzativo del Teatro Traiano di Civitavecchia.

 

redazione
14 febbraio 2017

 

informazioni

16 – 19 febbraio 2017 – prima nazionale

dal giovedì al sabato ore 20; domenica ore 18

nell’ambito della rassegna Spazio del Racconto

Rapsodie
LIBERACI DAL MALE
di Giampaolo G. Rugo, regia Massimiliano Farau,
con Davide Tassi e Roberta Mattei
www.rapsodie.it

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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